Читать книгу Libro della divina dottrina: Dialogo della divina provvidenza - Caterina da Siena - Страница 39
CAPITOLO XXXVI
ОглавлениеQui parla sopra quella parola che dixe Cristo quando dixe: «Io mandarò el Paraclito che riprenderá el mondo de la ingiustizia e del falso giudicio». E qui dice come una di queste reprensioni è continua.
—Tre riprensioni sonno: l’una fu data quando lo Spirito sancto venne sopra e’ discepoli, come decto è; e’ quali, fortificati dalla potenzia mia, illuminati dalla sapienzia del Figliuolo mio dilecto, tucto ricevettero nella plenitudine dello Spirito sancto. Alora lo Spirito sancto, che è una cosa con meco e col Figliuolo mio, riprendecte il mondo per la bocca de’ discepoli con la doctrina della mia Veritá. Eglino e tucti gli altri che sonno discesi da loro seguitando la veritá, la quale intesero per mezzo di loro, riprendono el mondo. Questa è quella continua riprensione che Io fo al mondo col mezzo della sancta Scriptura e de’ servi miei, ponendosi lo Spirito sancto nelle lingue loro anunziando la mia veritá; sí come el dimonio si pone in su la lingua de’ servi suoi, cioè di coloro che passano per lo fiume iniquamente.
Questa è quella dolce reprensione posta continua, per lo modo decto, per grandissimo affecto d’amore che Io ho a la salute de l’anime. E non possono dire:—Io non ebbi chi mi riprendesse;—però che giá l’è mostrata la veritá, mostrando lo’ el vizio e la virtú, e facto lo’ vedere il fructo della virtú e il danno del vizio, per dar lo’ amore e timore sancto con odio del vizio e amore della virtú. E giá non l’è stata mostrata questa doctrina e veritá per angelo, acciò che non possano dire:—L’angelo è spirito beato e non può offendere, e non sente le molestie della carne come noi, né la gravezza del corpo nostro.—Questo l’è tolto, che nol possono dire; perché ella è stata data dalla mia Veritá, Verbo incarnato con la carne vostra mortale.
Chi sonno stati gli altri che hanno seguitato questo Verbo? Creature mortali e passibili come voi, con la impugnazione della carne contra lo spirito, sí come ebbe il glorioso Pavolo mio banditore; e cosí di molti altri sancti e’ quali, chi da una cosa e chi da un’altra, sonno stati passionati. Le quali passioni Io permectevo e permecto per acrescimento di grazia e per aumentare la virtú ne l’anime loro: e cosí nacquero di peccato come voi, e notricati d’uno medesimo cibo; e cosí so’ Io Dio ora come alora; non è infermata né può infermare la mia potenzia. Sí che Io posso sovenire e voglio, e so sovenire a chi vuole essere sovenuto da me. Alora vuole essere sovenuto da me, quando esce del fiume e va per lo ponte seguitando la doctrina della mia Veritá.
Sí che non hanno scusa però che sonno ripresi, ed è llo’ mostrata la veritá continuamente. Unde, se essi non si correggeranno mentre che essi hanno el tempo, saranno condennati nella seconda reprensione, la quale si fará ne l’ultima extremitá della morte, dove grida la mia giustizia dicendo: «Surgite, mortui; venite ad iudicium»; cioè: tu che se’ morto a grazia e morto giogni a la morte corporale, lévati su, e viene dinanzi al sommo Giudice con la ingiustizia e falso giudicio tuo e col lume spento della fede. El quale lume traesti acceso del sancto baptesmo, e tu lo spegnesti col vento della superbia e vanitá del cuore, del quale facevi vela a’ venti che erano contrari a la salute tua; e ’l vento della propria reputazione notricavi con la vela de l’amore proprio. Unde corrivi per lo fiume delle delizie e stati del mondo con la propria volontá, seguitando la fragile carne e le molestie e temptazioni del dimonio. Il quale dimonio con la vela della tua propria volontá t’ha menato per la via di socto, la quale è uno fiume corrente; unde t’ha condocto con lui insieme a l’etterna dannazione.