Читать книгу Sindòn La Misteriosa Sindone Di Torino - Guido Pagliarino - Страница 39

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Se la miniatura del Codice Pray racchiude indizi sicuramente interessanti, il primo vero e proprio documento storico sulla Sindone è però solo del 1356: in quell’anno il Telo si trova in Francia a Lirey, dipartimento dell’Aube nella diocesi di Troyes. Appartiene alla famiglia dei de Charny, parente dei de La Roche. Capofamiglia è il conte Goffredo de Charny. Il 28 maggio 1356 s’inaugura la chiesa di Lirey, voluta e fatta costruire dallo stesso conte, che viene affidata a sei canonici; officia personalmente il vescovo di Troyes, Enrico di Poitier. Nel 1357, morto in guerra Goffredo, la sua vedova Giovanna de Vergy cede la Sindone, con documento scritto, ai canonici, forse per necessità economiche dietro compenso, ma formalmente per una liberalità secondo quella che era stata la volontà del defunto marito. I canonici lucrano organizzando ostensioni a pagamento che riscuotono enorme successo, tanto che il piccolo centro di Lirey diviene un importante centro spirituale. Il nuovo vescovo, Pietro d'Arcis, vieta le ostensioni giudicando la Sindone un falso, peraltro senza averla vista e solo sul fatto che proliferano diverse pseudo reliquie fra cui sindoni dipinte. I canonici si appellano al Papa e ne ottengono la formale autorizzazione a continuare le ostensioni; in seguito, una bolla del 1390 concede addirittura indulgenze spirituali a coloro che venerino il Lenzuolo della chiesa di Lirey25 .

Come la mettiamo però col fatto che l'età di nascita della Sindone è stata fissata da scienziati carbonisti "tra gli anni 1260 e 1390", cioè proprio in un lasso di tempo in cui è compresa la data 1356 del documento di Lirey e almeno una settantina d’anni dopo la data di composizione del Codice Pray (1192-1195)? Il che ha portato molti avversari della Sindone a parlare di “un falsario medievale”?: si veda, infra, il capitolo IV - UN EVENTUALE FALSARIO MEDIEVALE SAREBBE STATO IL PIÙ GRAN GENIO DI TUTTI I TEMPI E UN MOSTRO CRIMINALE ASSASSINO). Intanto diciamo che sono tre i laboratori che hanno svolto nel 1988 l’analisi per stabilire l'anzianità del Lenzuolo, dietro invito e su collaborazione, per il prelievo dei campioni sindonici, della Diocesi di Torino e dell’allora suo arcivescovo cardinal Ballestrero. Quegli studiosi li hanno sottoposti a esperimenti secondo uno dei metodi di radiotazione basati sul carbonio 14 radioattivo: a uno solo, mentre i metodi sono due, dei radioconteggi e della spettrometria di massa, e si sarebbe dovuto, secondo i critici dell'esperimento, seguirli entrambi per controllo; e le loro accuse ai tre laboratori non si sono limitate a questo; al riguardo lascio in attesa il lettore, per miglior organizzazione del saggio: ne parlerò nello specifico capitolo III - GLI ESPERIMENTI DEL CARBONIO 14.

Certuni hanno provato negli ultimi anni a eseguire una copia dell’immagine sindonica ma, per il momento, essa non è stata mai realizzata con le stesse peculiarità; c’è chi ha ottenuto immagini simili, ma nessuno ha riprodotto insieme tutte le caratteristi

Fatto è che, secondo tutti gli esperti che se ne sono occupati, la figura umana sulla Sindone non è prodotta con metodi conosciuti.

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