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IX.
ОглавлениеLe cose erano a questo punto quando il Re si decise a nominare una commissione. Questa era costituita da quattro medici della Facoltà di Parigi, ai quali, in seguito a loro richiesta, vennero aggiunti dal Re cinque altri membri dell'Accademia reale delle scienze, col mandato di fargli un rapporto intorno al magnetismo animale.
Di questa commissione facevano parte Franklin, Lavoisier, Bailly. Essi parlarono del magnetismo da quei grandi scienziati che erano. Nominati il 12 marzo del 1784, nel mese di agosto del medesimo anno il celebre astronomo e letterato Bailly aveva già presentato al Re la relazione approvata dai suoi colleghi. È un opuscolo di 74 pagine che rimase memorabile fra quanti scritti siansi mai pubblicati sull'ipnotismo.
La questione venne esaminata sotto tutti gli aspetti, cioè dal lato fisico, fisiologico, medico e morale.
La Commissione recatasi nell'Istituto del signor Deslon, allievo del Mesmer, trovò alcuni malati calmi e tranquilli, mentre altri erano agitati e in preda alle convulsioni. Quando stando intorno al baquet uno cominciava ad essere preso dalle convulsioni, anche gli altri ne soffrivano poco dopo.
Ogni tanto qualcuno gridava ed agitavasi con dei moti precipitati ed involontari delle estremità. Molti si lamentavano di uno stringimento alla gola, di vampe, di sensazione di caldo o di freddo. I malati stavano legati in cerchio attorno al baquet, fino a che scoppiava la crisi. Dopo, erano lasciati liberi. Quelli che per simpatia sentivansi più attratti si precipitavano nelle braccia l'uno dell'altro, nello stato di una esaltazione morbosa, piangendo e ridendo convulsi. E tutti erano soggetti alla volontà del magnetizzatore che con un cenno li separava o li faceva abbracciare.
Quando i fenomeni diventavano troppo gravi e tali che il magnetizzatore non poteva più dominarli, vi era una sala imbottita con dei materassi in terra e alle pareti, la così detta Salle des crises.
I membri della Commissione si erano fatto preparare un baquet dal signor Deslon e stettero per delle ore davanti alle spranghe di ferro senza provare alcun effetto. Per scrupolo vollero tenere le sedute anche tre giorni di seguito, due ore e mezzo ogni giorno, ma nessuno sentì un qualche fenomeno che potesse attribuirsi al magnetismo.