Читать книгу La vita operosa: Nuovi racconti d'avventure - Massimo Bontempelli - Страница 9
5. Nuova incarnazione del Verbo.
ОглавлениеMa fuori, in quel frattempo, la Volontà di vivere aveva lanciato attorno manate di luce, che s'erano impiastrate contro gli sporti delle botteghe, s'erano appese ai cornicioni dei tetti; e di quella luce n'era sparsa in terra, sotto i piedi, nell'aria, dappertutto. La Volontà di vivere gridava dalle ruote delle carrozze e dalle campanelle dei tranvai. La commentavano gli strilloni dei giornali e i banditori davanti alle porte dei cinematografi. Uno di questi investiva così violentemente con le sue lusinghe i passanti, che gli girai lontano perchè non avrei avuto il coraggio di dirgli di no.
Ogni tanto mi fermavo estatico tra gli urli della folla e stentavo a frenare nel petto entusiasta il grido della mia ammirazione per l'uomo.
Da tutti i piccoli lumi tenaci di fede che la rassegnazione alla morte aveva accesi per quattro anni nelle trincee verminose, da quelli dunque era folgorata al sopravvissuto mondo tutta la luce che io calpestavo sui marciapiedi della città?
Poi il mio pensiero si fece più minuto e commosso.
— Tutti questi uomini — mi dissi — sono stati alla guerra; tutte queste donne durante la guerra hanno aspettato, presso un focolare scarso, un ritorno: ora gli uni e le altre celebrano volonterosamente i saturnali della vittoria.
Il mio genio, o Dàimone personale, mi tirò per la manica:
— Non precipitare — mi disse — le tue interpretazioni. Tu sei qui per orientarti, non per fare della storia o della filosofia. Il primo orientamento è quello là.
E mi additò i cartelloni che coprivano una vasta e caduca impalcatura d'assi, dietro la quale immaginai fervido il lavorìo della ricostruzione per il benessere della nuova società.
La prima parola di quasi tutti i cartelloni — la più grossa e visibile — era questa:
OGGI.
A poco a poco, continuando a ricircolare lo sguardo su quegli scritti, non riuscii a distinguere altra parola che quella:
OGGI.
Il rimanente si confondeva e si cancellava ai miei occhi.
Il Verbo è eterno, ma le sue incarnazioni sono caduche come gli assi delle impalcature, si succedono come le dinastie dei monarchi mortali. A Zeus succedette Prometeo e ad Adonai succedettero Cristo ed Allah. Ma a tutti gli dèi più resistenti, a Brahama ad Allah a Cristo stesso, succede ora, in tutte le latitudini, il nuovo Dio, che si chiama
OGGI.
OGGI è il nome della Volontà di vivere nata dalla rassegnazione a morire.
— Per questo, allora, la nota più costante e più acuta del mondo nuovo è la calza di seta e la scollatura cospicua delle fanciulle e delle donne, dai quattordici ai quarantacinque anni? È, dunque, la volontà ferma di rifare all'Italia i cinquecentomila ròsi dai vermi del Piave e del Carso?
Il Dàimone qui mi trattenne un'altra volta sulla china pericolosa delle interpretazioni storiche, e mi fermò presso due fanciulle che s'estasiavano davanti a una vetrina di gioielli. Erano strette come una coppia di amanti, e ogni tanto si guardavano negli occhi con un sorriso rauco. Fissai i fianchi delle due fanciulle, e non mi riuscì d'immaginarli sussultare se non di spasimi senza dolore.
— E allora? — domandai. — Questa volontà di vivere è forse lo sforzo del moribondo per non soffocare? È la improvvisa larghezza del giocatore agli estremi che butta sul tappeto la somma più grossa di tutta la sua serata, ma quella somma è l'ultima, e dopo, se perde, non gli resterà che la fuga o la morte?
Il Dàimone mormorò:
— Quando non si ha bussola, nè orologio, nè sole, nè stelle, si esaminano i tronchi degli alberi.
— E se non ci sono alberi, — continuai io-ognuno fa quello che può.
— Precisamente.
Allora per una breve traversa egli mi condusse dal Corso nella piazzetta Belgioioso, dalla luce più violenta nell'ombra più raccolta; e dalle immagini d'un fermento pazzo mi spinse di fronte a un'ombra religiosa.
Davanti alla casa di Alessandro Manzoni mi trovai molto meno timido che al cospetto dei gentiluomini del Cova o del banditore di cinematografo sotto i Portici Settentrionali.
Sentii la presenza di lui, e lo interrogai con rispetto:
— Se Ella — domandai — se Ella, che fu un sacerdote dell'Equilibrio Profondo, se Ella vivesse oggi tra noi, e con Lei vivessero oggi tra noi Raffaello e San Francesco e Machiavelli e Giuseppe Verdi, mi dica, La prego, come inserirebbero nel quadro di questa vita la Trasfigurazione, e il Cantico delle Creature, e i Discorsi sulle Deche, e i Promessi Sposi, e il Trovatore o il Falstaff?
Con una ironica balbuzie, il sacerdote pronunziò:
— Capitolo ottavo: «Così va spesso il mondo.... voglio dire, così andava nel secolo decimosettimo».
— Ho capito — risposi —; Ella, al solito, non vuole compromettersi.