Читать книгу Riflessioni Ironiche Di Un Moderno Migrante Italiano - Massimo Longo E Maria Grazia Gullo - Страница 6
ОглавлениеO quando racconto l'arrivo della telefonata del fratello in servizio militare lontano da casa?
Non bastava accendere il tablet o il cellulare e chattare, bisognava aspettare pazientemente che la vicina di casa, posseditrice di un telefono, miraggio del quartiere, bussasse alla porta di casa gridando:
"SBRIGATEVI, CORRETE C'È FRANCESCO" il nome di mio fratello " AL TELEFONO".
Tutti, piccoli e grandi, invadevamo l'ingresso di casa sua, per sentire e vedere il telefono in funzione. Ci accalcavamo stretti nonostante sapessimo che solamente mio padre avrebbe afferrato la cornetta luccicante per dire poche parole, prima che i gettoni dall'altro lato, cadendo a velocità smodata, interrompessero una telefonata veramente "breve". L'evento, a causa dei costi e del disturbo alla vicina, si sarebbe ripetuto dopo almeno un mese.
Per non parlare dello sguardo sperduto del piccolo, quando gli descrivo la tv in bianco e nero senza telecomando, non proprio senza telecomando, c'ero io che al comando di tutta la famiglia la sintonizzavo su richiesta su uno dei pochi canali esistenti. Per non parlare del fatto che, sul più bello di qualunque trasmissione o partita, l'immagine trasmessa iniziava a scorrere dal basso verso l’alto dello schermo lasciando per un attimo i piedi del presentatore su e la testa giù. L'unico rimedio era colpire sul fianco la Tv come un asino che non vuole spostarsi, facendola ripartire e facendo tornare, come in un trucco di magia, il presentatore tutto intero. Ecco, i miei figli mi guardano come il dinosauro dei loro cartoni.
In questi piccoli aneddoti, che mi accingo a raccontarvi, ho incrociato, come nella vita, della gente comune come me, che generalmente suddivido in:
Persone ininfluenti: spesso non ricordi nemmeno di averle incontrate.
Cattive, con la sottospecie invidiose e arroganti, è la sotto-sottospecie peggiore, ignoranti/arroganti insieme. Perché se sei ignorante, nel senso che ignori, allora ci si parla, si discute sino a trovare un punto di incontro, ma se all’ignoranza dell'individuo aggiungi anche l’arroganza allora è finita, qualunque speranza di trovare un accordo è fallito in partenza.
Brave o buone: le quali rendono questo mondo un posto un po’ più lieto.
Per ultimo quelle Superiori, rare: quelle che se hai la fortuna di incontrare, ti aiutano a fare un salto di qualità e a vedere il mondo con occhi diversi.
Nel racconto, non potrò descrivervi solamente cosa porta dentro un immigrato, quando si trova in quello stato d’animo pessimo, simile alla Saudade come la chiamano i brasiliani, per questo mi dispiace ma dovrete emigrare. Questo stato non consiste in una semplice malinconia, ma nel malessere di non riconoscersi né nel posto da cui sei partito, né in quello in cui sei arrivato. Con gli anni questa sensazione un po’ va attenuandosi, ma personalmente, dopo vent'anni, la soffro ancora. In modo particolare, all’inizio del trasferimento, sei al nord e vorresti essere al sud, in cambio quando sei al sud vorresti essere al nord. Ti ritrovi a non sopportare i difetti di entrambi i posti in cui vivi e, contemporaneamente, ad amarli entrambi.