Читать книгу Riflessioni Ironiche Di Un Moderno Migrante Italiano - Massimo Longo E Maria Grazia Gullo - Страница 7
ОглавлениеCapitolo primo
“Esperto in tutti i tipi di saldature”
Devo a tutti costi iniziare questo libro spiegando a cosa sottintende il sottotitolo. "Sottintende il sottotitolo?". Forse era meglio non scriverlo. Comunque, dicevo:
“Esperto in tutti i tipi di saldature”
Questa frase racchiude infatti la forza e la convinzione che si può avere solo ad una certa età, quella "GIOVANILE", la quale non è solamente una questione anagrafica, ma soprattutto la predisposizione dello spirito in quella certa parte della vita dove si guarda con illimitata speranza nel futuro come se questo non avesse fine. Ed è una frase scaturita nei giorni precedenti alla mia avventura principale da immigrato, dopo essermi recato presso quello che era, ed è, il mio settimo fratello, un piccolo grande uomo, basso, tarchiato, ex capello riccio, pizzetto nero, pelo da scimmia sulle spalle, con dentro un grande cuore da vero artista.
Io provengo da una delle ultime famiglie numerose del sud, quattro fratelli e due sorelle a cui si aggiunge l’esterno Settimo. Fortunatamente, queste mire espansionistiche Siciliane, attuate con famiglie enormi che si sperdono per l'infinito Universo, invadendo il globo, stanno terminando, adesso al massimo due figli, si guardano quasi con orrore le famiglie numerose. Provate a pensare, "nel mondo ovunque ti giri, trovi un Siciliano".
All’epoca dei fatti ero completamente diverso da Settimo, alto e magro da paura, 1,83 per 68 chili, ossatura pesante, testa leggera, con un numero, il diciassette, onnipresente nella mia vita.
Un numero né fortunato né sfortunato, solo tutta una serie di date coincidenti, come la data di nascita di mio padre, la mia lettera di partenza per il C.a.r, la data di chiamata per il militare e della partenza per il Nord, e un’infinità di tantissime altre. Essendo un ateo e un agnostico credevo fossero solo delle coincidenze fino alla mia definitiva rassegnazione, indubbiamente mi seguiva. Mi convinsi dell’inseparabilità dal numero nell’occasione della nascita della mia prima figlia. Sembrava oramai non potesse più accadere, aspettavamo il suo arrivo, mia moglie aveva una pancia talmente grande da doverla portare in giro con il carrello usato per i pacchi grandi, "mi ucciderà quando leggerà questa frase", ma bisogna essere onesti sembrava ne portasse due, poi essendo diversamente bassa e piccola sembrava posseduta da Aliens. Oramai era passato il 17 novembre ed il parto era già in ritardo, pensai non potesse essere possibile che si spingesse un mese dopo la data prevista, eppure, inesorabilmente, un mese dopo la dottoressa decise di indurre il parto, la mia prima figlia nacque il 17 dicembre.
Ma torniamo a Settimo, lavora come fabbro del ferro e dovreste vederlo lavorare davanti alla forgia, sul limite della fusione, con il martello o il maglio (grande martello