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4. La comprensione di Dio

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4:4.1 (58.6) Dio è l’unico essere stazionario, contenuto in se stesso ed immutabile dell’intero universo degli universi, non avendo né esteriorità, né al di là, né passato, né futuro. Dio è energia intenzionale (spirito creatore) e volontà assoluta, e queste qualità sono autoesistenti ed universali.

4:4.2 (58.7) Poiché Dio esiste da se stesso, è assolutamente indipendente. L’identità stessa di Dio è contraria al cambiamento. “Io, il Signore, non muto.” Dio è immutabile; ma solo dopo aver conseguito lo status del Paradiso voi potrete appena cominciare a capire in quale modo Dio possa passare dalla semplicità alla complessità, dall’identità alla variazione, dalla quiete al movimento, dall’infinito al finito, dal divino all’umano, e dall’unità alla dualità e alla triunità. E Dio può modificare in tal modo le manifestazioni della sua assolutezza perché l’immutabilità divina non implica immobilità. Dio ha volontà — egli è volontà.

4:4.3 (58.8) Dio è l’essere di autodeterminazione assoluta. Non vi sono limiti alle sue reazioni nell’universo se non quelli che s’impone da se stesso, ed i suoi atti di libero arbitrio sono condizionati soltanto da quelle qualità divine e da quegli attributi perfetti che sono le caratteristiche proprie della sua natura eterna. Quindi Dio è collegato all’universo come essere di bontà finale con l’aggiunta di una libera volontà d’infinità creatrice.

4:4.4 (58.9) Il Padre-Assoluto è il creatore del perfetto universo centrale ed è il Padre di tutti gli altri Creatori. Dio condivide con gli uomini e con altri esseri la personalità, la bontà e numerose altre caratteristiche, ma l’infinità della volontà appartiene soltanto a lui. Dio è limitato nei suoi atti creativi solo dai sentimenti della sua natura eterna e dai precetti della sua saggezza infinita. Dio sceglie personalmente soltanto ciò che è infinitamente perfetto; da qui la perfezione superna dell’universo centrale; e benché i Figli Creatori partecipino pienamente della sua divinità ed anche di certi aspetti della sua assolutezza, non sono completamente limitati da quella finalità di saggezza che dirige l’infinità di volontà del Padre. Di conseguenza, nei Figli dell’ordine dei Micael la libera volontà creatrice diviene ancora più attiva, totalmente divina e quasi ultima, se non assoluta. Il Padre è infinito ed eterno, ma negare la possibilità della sua volontaria autolimitazione equivarrebbe a negare il concetto stesso dell’assolutezza della sua volontà.

4:4.5 (59.1) L’assolutezza di Dio pervade tutti e sette i livelli della realtà universale. E la totalità di questa natura assoluta è sottomessa alla relazione tra il Creatore e la sua famiglia universale di creature. La precisione può caratterizzare la giustizia trinitaria nell’universo degli universi, ma in tutte le sue vaste relazioni familiari con le creature del tempo il Dio degli universi è governato dal sentimento divino. In primo ed in ultimo luogo — eternamente — il Dio infinito è un Padre. Tra tutti i titoli possibili con cui potrebbe essere appropriatamente conosciuto, io ho ricevuto l’ordine di descrivere il Dio di tutta la creazione come il Padre Universale.

4:4.6 (59.2) In Dio il Padre gli atti di libero arbitrio non sono governati dal potere né sono guidati dal solo intelletto. La personalità divina è definita come costituita da spirito e manifestante se stessa agli universi come amore. Di conseguenza, in tutte le sue relazioni personali con le personalità delle creature degli universi, la Prima Sorgente e Centro è sempre ed uniformemente un Padre amorevole. Dio è un Padre nel senso più elevato del termine. Egli è eternamente motivato dall’idealismo perfetto dell’amore divino, e tale affettuosa natura trova la sua più forte espressione e la sua più grande soddisfazione nell’amare e nell’essere amato.

4:4.7 (59.3) Nella scienza Dio è la Causa Prima; nella religione è il Padre universale ed amorevole; nella filosofia è l’unico essere esistente da se stesso, non dipendente da nessun altro essere per la sua esistenza, ma che beneficamente conferisce realtà d’esistenza a tutte le cose e a tutti gli altri esseri. Ma ci vuole la rivelazione per mostrare che la Causa Prima della scienza e l’Unità autoesistente della filosofia sono il Dio della religione, pieno di misericordia e di bontà ed impegnato a determinare la sopravvivenza eterna dei suoi figli terreni.

4:4.8 (59.4) Noi ricerchiamo insistentemente il concetto dell’Infinito, ma adoriamo l’idea-esperienza di Dio, la nostra capacità di afferrare in ogni luogo ed in ogni momento i fattori di personalità e di divinità del nostro concetto più elevato della Deità.

4:4.9 (59.5) La coscienza di una vita umana vittoriosa sulla terra nasce da quella fede di una creatura che osa sfidare ogni ricorrente episodio dell’esistenza, quando si trova di fronte al terribile spettacolo delle limitazioni umane, con la ferma dichiarazione: anche se io non riesco a fare questo, vive in me uno che può farlo e lo farà, una frazione del Padre-Assoluto dell’universo degli universi. Ed è questa “la vittoria che trionfa sul mondo, la vostra fede stessa”.

Il Libro di Urantia

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