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CAPITOLO XVI

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Come questa anima cognoscendo piú de la divina bontá, non rimaneva contenta di pregare solamente per lo popolo cristiano e per la sancta Chiesa, ma pregava per tucto quanto el mondo.

Alora quella anima levandosi con maggiore cognoscimento, e con grandissima allegrezza e conforto stando dinanzi a la divina Maestá, sí per la speranza che ella avea presa della divina misericordia, e sí per l’amore ineffabile il quale gustava vedendo che, per amore e desiderio che Dio aveva di fare misericordia a l’uomo non obstante che fussero suoi nemici, avea dato il modo e la via a’ servi suoi come potessero costregnere la sua bontá e placare l’ira sua, si rallegrava, perdendo ogni timore nelle persecuzioni del mondo, vedendo che Dio fusse per lei. E cresceva forte il fuoco del sancto desiderio, in tanto che none stava contenta ma con sicurtá sancta dimandava per tucto quanto el mondo.

E poniamo che nella seconda petizione si conteneva el bene e l’utilitá de’ cristiani e degli infedeli, cioè nella reformazione della sancta Chiesa; nondimeno, come affamata, si stendea l’orazione sua a tucto quanto el mondo (sí come egli stesso la faceva dimandare), gridando:—Misericordia, Idio etterno, verso le tue pecorelle, sí come pastore buono che tu se’. Non indugiare a fare misericordia al mondo, però che giá quasi pare che egli non possa piú, perché al tucto pare privato de l’unione della caritá inverso di te, Veritá etterna, e verso di loro medesimi: cioè di non amarsi insieme d’amore fondato in te.

Libro della divina dottrina: Dialogo della divina provvidenza

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