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Capitolo Sette

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Quando Shay Pilgrim, uno degli uomini della sicurezza alla porta, vide le due auto della polizia fermarsi davanti al Blue Parrot all’una di notte, premette un pulsante di un piccolo telecomando che doveva portare sempre con sé.

Dentro il bar, “Happy Birthday” iniziò a diffondersi dall’impianto stereo.

Blinker prese il vaso del denaro, al cui interno c’erano già diverse migliaia di dollari per il gioco della sera seguente, e lo nascose sotto il bancone.

Tutte le donne presero i loro drink, lasciarono il bar e corsero verso il tavolo centrale area. Si armarono di cappellini a punta, trombette e regali di compleanno, che erano infilati sotto il tavolo nel centro della zona.

“Chi sarà la festeggiata stasera?” chiese Gigi mentre indossava un cappellino rosso e bianco con una nappina scintillante in cima.

“Io, io,” disse Amber mentre sistemava i regali sul tavolo. “Sembra che abbia ventun anni, vero?”

“Ha.” Gigi rise. “Certo, ventuno più un centinaio.”

Quando i quattro poliziotti entrarono, i camerieri stavano cantando “Tanti auguri, Amber” mentre circondavano il tavolo in cui le donne festeggiavano con canzoncine, tubetti di bolle di sapone e trombette.

Bell sorrise mentre guardava il gruppo approntare la recita alla perfezione.

Tutti gli uomini nel bar si unirono alla canzone e offrirono un giro di drink gratis per fare gli auguri alla festeggiata.

“Signor Casper,” disse la sergente Black quando arrivò al tavolo. “Abbiamo rapporti di istigazione a delinquere svoltasi in questo locale.”

“Davvero?”

“Perché,” la poliziotta incrociò le braccia, “ogni volta che veniamo in questo posto ci sono una dozzina di belle donne che festeggiano un compleanno?”

“Ci rivolgiamo agli impiegati che vogliono rilassarsi dopo una giornata di lavoro. Sono sorpreso che nessuna di loro sia svenuta. Bevono dalle sei del pomeriggio.”

“Mi sta dicendo che sono un gruppo di impiegate?”

“Sì, e presto dovremo chiamare dodici Uber per riportarle a casa. Non permetterei a nessuna di loro di guidare.”

“Quale tipo di compagni permette alle proprie impiegate di vestirsi come delle puttane?”

“Penso che lavorino per la Wayne-MacGruder Securities.” Bell represse una smorfia. “A Wall Street.”

“E tutte queste donne stanno festeggiando da tutta la notte? Nessuna di loro si è presentata qui con un uomo?”

“Non che io sappia. Sono stato qui a lavorare al pc per la maggior parte della notte.”

“Bene, per questa volta passi, ma una di queste notti la beccherò con le mani nel sacco, signor Bell Casper. E quando ci riuscirò, se la passerà piuttosto male.”

“Capisco, sergente Crammer.”

Si voltò e indicò la porta ai tre uomini. Uno dei suoi uomini diede l’ultimo morso a un dolcetto al cioccolato mentre si dirigeva verso la porta.

* * * * *

“Cosa ne pensi di questo?” Leticia lasciò cadere un foglio di carta sulla tavola della colazione.

Bell voltò il foglio verso di sé e lesse ad alta voce: “Senza tagliare i pezzi, assemblateli in una forma familiare.” Girò il foglio di lato. “Porca paletta,” sussurrò.

C’erano otto forme di varie grandezze, fatte come i pezzi di un puzzle.


Senza tagliare i pezzi, ricomponeteli in una forma familiare.

“Questo potrebbe essere un buon enigma per stasera?” chiese.

“Diavolo, certo.”

“Cosa desidera per colazione, signorina Leticia?” Betty le mise davanti un vassoio con sopra caffè e succo d’arancia.

“Può farmi uova e pancetta?”

“Certo. Vuole le uova semplici?”

“Sì, grazie.”

Mentre Betty si voltava e se ne andava, Leticia le mise davanti il computer di Bell. Lei studiò le nuove cianografie mentre lui lavorava sul puzzle.

Bell prese un boccone di uova strapazzato, poi bevve il caffè. “Questo puzzle è eccezionale. Senza line rette, potrebbe essere qualunque cosa.”

“Già. Quando costruiremo una casa per noi?”

“Cosa?”

“Costruiamo case per tutti tranne che per noi.”

“Cosa c’è che non va in questo appartamento? Abbiamo una bellissima vista su Central Park; siamo proprio al centro della città. Cos’altro potremmo desiderare?”

“Un piccolo prato da tagliare ogni fine settimana. Un giardino fiorito, forse una piscina.”

“Con l’orario di lavoro che ho, chi farà i lavori in giardino?” chiese.

“Io.”

Tornò a sedersi, a braccia incrociate.

“Se avessimo un giardino, potremmo avere un cane.”

“Possiamo avere un cane qui.”

“Alcune persone del palazzo hanno cani,” disse Leticia. “Devono portarli sull’ascensore e fargli fare il giro della strada due volte al giorno. Poi devono raccogliere la loro cacca.”

“Non avrei mai immaginato che tu volessi una casa con un giardino, delle aiuole, una piscina…”

“Adoro quei piccolo cagnetti.”

Lui finì il puzzle. “È un aereo?”

“Hai appena perso mille bigliettoni.”

* * * * *

Un uomo di mezza età con indosso un logoro abito blu si avvicinò al tavolo di Bell e sedette di fronte a lui.

Bell si allungò per stringerli la mano. “Come sta, Mr. Parker?”

“Bene.” Fece cadere una pila di cartelline sul tavolo. “E lei?”

“Molto bene. Che cos’ha per me?”

“Otto, tutti piuttosto brutti.”

“Mi dia il peggiore.”

Il signor Parker cercò tra i documenti.

Tre uomini ridevano nel bar semideserto.

Il signor Parkerlanciò loro un’occhiata, poi passò la cartellina a Bell. “Qualcuno ha iniziato presto.”

“Sono agenti di borsa. Probabilmente hanno avuto una buona giornata nei mercati.”

“Le borse non sono neppure chiuse ancora.”

“Operano sulla borsa di Hong Kong,” disse Bell. “È già chiusa, per oggi.” Aprì la cartellina.

“Ha ventisei anni e una bambina di due,” disse il signor Parker. “Dentro e fuori dal programma da otto mesi.”

“Di cosa si faceva?”

“Metanfetamina ed eroina.”

“Dannazione.”

“Sua figlia era in astinenza da eroina quand’è nata,” disse il signor Parker. “Sono stati due mesi difficili per la piccola.”

“Da quanto…” Bell lesse il nome sul documento, “Lolly Cross è pulita stavolta?”

“Soltanto sei settimane. Se ci ricade, perderà sua figlia.”

“Dove vive ora?

“McKenzie Home per donne maltrattate.”

“Il suo ex la picchiava?”

“No. Il padre del bambino sta scontando trent’anni a Sing-Sing. Stava lavorando per strada quando è stata circondata da dei teppisti. L’hanno mandata all’ospedale. Dopo, è venuta da noi a chiedere aiuto.”

“Se la assegno a un progetto,” disse Bell, “qual è la sua probabilità di successo?”

“Cinquanta e cinquanta. La sua bambina che inizia a capire le cose è una forte motivazione, ma sa come sono i drogati; qualcuno offre loro una dose gratis, e sono spacciati.”

Bell indicò gli altri documenti. “Ne hai altre, coetanee con un bambino?”

“Sì, sono la maggior parte.”

“E se mettessimo insieme due madri, fornissimo assistenza ai bambini, e le facessimo lavorare su un progetto condiviso?”

Il signor Parker cercò tra i documenti. “Non saprei. Non abbiamo mai fatto una cosa del genere.”

“Se fossero d’accordo, faro loro fare le unghie per mezza giornata, poi un turno da cameriere.”

“Qui?” Il signor Parker si guardò intorno, dove altri uomini erano entrati per iniziare a bere.

“No. Al bancone. Possono guadagnare diciotto l’ora, più le mance.”

Il signor Parkersi appoggiò allo schienale della sedia e incrociò le braccia. Dopo un momento, disse, “Se le tiene impregnate e sanno che i figli sono al sicuro, e avessero delle probabilità di successo nel progetto, potrebbe funzionare.”

“Presto finiremo il nostro quinto progetto,” disse Bell, “e i primi quattro hanno ancora ottimi risultati. Due di queste donne studiano per ottenere una laurea mentre lavorano part-time.”

“Lo so. Continuiamo a tenerle d’occhio con frequenti visite e supporto morale.”

“È un peccato che debbano toccare il fondo di esperienze traumatiche per chiedere aiuto, ma finché non ci sbattono la testa, non sono davvero pronte a cambiare le proprie abitudini.”

Il signor Parker scelse uno degli altri documenti. “Dia un’occhiata a questa da affiancare alla signorina Cross.”

Bell lesse il documento. “Santo cielo! Come ha superato tutto questo?”

“Sono entrambe fatta di una materia più forte di quella di cui sono fatto io. È fatale solo quella debolezza per la droga o l’alcool.”

“Si conoscono?”

“Non penso che si siano mai incontrate.”

“Okay, organizzi un incontro con me, Leticia, le due madri e i loro figli qui al bar per pranzo, domani.”

“Bene,” disse il signor Parker. “Vuole che sia presente anch’io?”

“Soltanto per fare le presentazioni,” disse Bell. “Penso di poterle valutare meglio se non si sentono sotto pressione.”

* * * * *

“Quanti giocatori stasera?” chiese Gigi quando si avvicinò al tavolo di Bell.

Bell guardò l’orologio. “Diciotto. Ci stai?”

“Sì.”

“Allora sono diciannovemila dollari.”

“Bene. Mi sento fortunata stasera,” disse Gigi.

Nadia portò un Tequila Sunrise per Gigi e una Dr. Pepper fresca per Bell.

Bell bevette la bibita, poi mandò a Leticia il messaggio di portare le buste.

“Quando conoscerò il Ringmaster?” chiese Gigi.

“Perché? Così puoi avere informazioni di prima mano?”

“Sono scioccata. Scioccata. Pensi che farei qualcosa di così subdolo?”

Bell sorrise.

“Voglio solo sapere che aspetto ha. È un vecchio burbero?”

“Non è vecchio, e non è burbero.”

“È più giovane di me?” chiese.

“Uhm, sì, penso di sì.”

“Dev’essere un cervellone. È bello?”

Bell annuì.

“Giovane e intelligente, proprio quello di cui ho bisogno. Ricco?”

Lui agitò una mano nell’aria.

“Ehi, ragazzi.” Wendy si sedette accanto a Bell. “Quanto vincerò stasera?”

“Diciannovemila,” disse Gigi.

“Bella cifra.”

“Il Ringmaster è giovane, intelligente, e forse ricco,” disse Gigi.

“Hm, proprio il mio tipo,” disse Wendy.

“Tutti sono il tuo tipo.”

“No, solo quelli ricchi.”

Nadia portò un drink a Wendy. “Ho ucciso questo pavone solo per lei.”

Wendy assaggiò il drink. “Perfetto.” Dette a Nadia venti dollari, più dieci di mancia.

“Oh, grazie, Wendy. Potrei andare all’università il prossimo autunno, dopotutto.” Sorrise e se ne andò per prendersi cura di un altro cliente assetato.

“Spero che vada all’università,” disse Wendy.

“Sì, e che se ne vada da questa topaia,” disse Gigi.

“A me piace questa topaia,” disse Bell.

“Ecco a te, capo.” Leticia porse a Bell un fascio di buste. “Devo andare.”

“Rimanga almeno per un drink,” disse Gigi. “Può vedermi vincere.”

“Senza offesa, ma piuttosto preferirei mangiare un rasoio arrugginito.”

“Ha, se questo è il meglio che riesce a farei, allora non mi offendo assolutamente.”

“Quando mi sono svegliata questa mattina,” disse Leticia, “non avevo intenzione di diventare fantastica, ma è successo.” Si chinò per baciare Bell su una guancia. “Ci vediamo a colazione?”

“Certo, piccola. Ti amo.”

“Questa è bella,” disse Wendy dopo che Leticia se ne fu andata. “Me la ricorderò.”

“Ehi, sono le nove,” disse Gigi.

“Bene, ragazze,” disse Bell. “Giochiamo.”

Wendy e Gigi lo seguirono al tavolo sul retro, dove distribuì le buste, poi corse dagli altri giocatori.

Dopo venti minuti, Blinker venne a sedersi vicino a Bell. “Deve essere difficile stasera.”

“Non penso che sia difficile, ma nessuno ha indovinato ancora.”

“Eccone uno,” disse Blinker.

“Uno scuolabus?”

“No, Willie,” disse Bell. “Mi spiace.”

“Maledizione. Gigi e Wendysi stanno ancora scervellando sul puzzle.”

“Spero che non si facciano male,” disse Bell. “Ecco che arriva Blake.”

“È un aeroplano.”

“No, mi spiace, Blake,” disse Bell.

“Questo è il più difficile che abbiamo avuto,”disse Blake.

“Forse il Ringmaster lo ha fatto troppo difficile,” disse Willie. “Che succede se nessuno indovina?”

“Il Ringmasterprende l’intero piatto,” disse Bell.

“Ecco che arriva Gigi,” disse Willie. “Forse ce l’ha fatta.”

“È un pompelmo affettato,” disse Gigi.

“No,” disse Bell. “Neppure lontanamente.”

Wendy corse al tavolo. “Un boomerang.”

“Sì!” disse Bell. “Congratulazioni.”

“Evvai! Diciannovemila dollari,” disse Wendy.

“Vado a prenderti i soldi,” disse Blinker.

“Come può essere un boomerang?” disse Gigi.

“Ecco,” disse Bell. “Te lo faccio vedere.” Prese quattro fogli di carta da sotto il computer.


“Inizia così. Ed ecco il successivo.”

Tutti si avvicinarono per vedere l’immagine.


“E così.”


“E infine così.”


“Certo,” disse Wendy, “ecco il mio boomerang.”

“Lo ha visto così nella sua testa?” disse Willie.

Wendy annuì.

“Stupefacente.”

“Neppure tra dieci milioni di anni,” disse Gigi, “sarei riuscita a capirlo.”

Blinker mise un sacchetto di soldi sul tavolo.

Wendy sfogliò le banconote. “Questo è il modo più semplice di guadagnare diciannove mila dollari che mi sia mai capitato.”

“Mettili fuori vista,” disse Bell. “Hai un posto sicuro dove metterli? Sono troppi soldi per essere portati in giro per strada.”

“In verità,” disse Wendy, “posso metterli nel tuo posto sicuro per stanotte?”

“Certo.”

“Poi domani me ne prenderò cura io, dopo essermi iscritta al prossimo gioco.”

“Bella pensata,” disse Gigi. “Ora possiamo metterci al lavoro?”

Il Gioco Di Casper

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