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Capitolo Otto

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IlMystic Café and Coffee House a Broadway, vicino a Wall Street, era pieno all’ora di pranzo. I tre piani con balconi e atrio al centro con ascensore perclienti, turisti e impiegati, così come per i dirigenti che intrattenevano la propria clientela.


Mystic Café and Coffee House


Ottantacinque dipendenti correvano tra la cucina nel seminterrato e i 150 tavoli dei tre piani ristorante usando un ascensore di servizio sul retro.

Il maîtreaveva prenotato un grande tavolo per Bell al terzo piano, vicino al balcone che si affacciava sull’atrio, con le sue palme alte sette metri e torreggianti bambù che circondavano una fontana di marmo. L’acqua proveniva da un’apertura nel soffitto, faceva tre salti tra gli alberi, e colpiva una struttura in acciaio a forma di piramide con i lati curvi, che impediva all’acqua di fuoriuscire dalla fontana. Una parete di vetro sotto le ringhiere la rendeva sicura per i bambini mentre forniva loro un a bellissima visuale.

“Quanti anni hanno i tuoi figli?” chiese Leticia mentre tagliava il suo pollo fritto.

“Mia figlia ha due annie mezzo,” rispose Lolly Cross. “Questo barbecuedi mano è buonissimo.” Porse una forchettata di patate schiacciate e salsa gravy a sua figlia.

“Joey ha compiuto due anni il mese scorso,” disse l’altra donna.

Leticia guardò il suo blocco degli appunti vicino al suo piatto. “Bell, dammi la tua penna.”

Lui gliela porse.

“Devo scrivere o non mi ricorderò niente,” disse Leticia.

“Io sono tremenda con i nomi,” disse Lolly.

“Il tuo nome è ‘Lolly Cross,’” disse Leticia, “giusto?”

“Sì. E lei è ‘Lyrica.’”

La bimba guardò sua madre quando sentì il proprio nome.

“È un bel nome,” disse l’altra donna. “Io mi chiamo ‘Anastasia Polanski,’ o semplicemente ‘Ana.’” Guardò Bell. “E lei si chiama‘Bell,’ lei ‘Leticia,’ e lei ‘Lolly.’ Di cosa si tratta?”

“Bè…” Bell bevve il suo tè freddo, poi tagliò un pezzetto della sua cotoletta di maiale ripiena. “Vorremmo intervistarvi per un progetto.”

“Che tipo di progetto?” chiese Lolly.

“Oh, bene,” disse Bell quando vide qualcuno entrare dalla porta principale tre piani più in basso. “Ecco Bonnie e Andy.” Li salute con la mano, e Bonnie la salutò di rimando. “Emily,” chiamò la cameriera. “Abbiamo altri due ospiti in arrivo.”

“Ho capito, signor Casper. Sarò subito di ritorno.”

“Scusate se abbiamo cominciato senza di voi,” disse Leticia mentre Bonnie e suo figlio si sedevano ai loro posti.

“Oh, non vi preoccupate per questo. Ho dovuto inchiodare l’ultima tavola prima che ce ne andassimo.”

“L’ultimo chiodo?” chiese. “Davvero?”

“Sì, abbiamo finito il tetto circa quarantacinque minuti fa. Porte e finestre domani.”

“È una bellissima notizia,” disse Leticia.

“Lo so.” Bonnie fece un cenno di salute a una delle donne, poi parlò all’altra, “Penso di conoscerla.”

“Posso portare qualcosa da bere a lei e al bambino?” Emily porse un menu a Bonnie.

“Una Coca Cola per me. Cosa vuoi da bere, Andy Panda?”

“Un succo d’arancia, per favore.” Andy dovette inginocchiarsi sulla sedia per vedere il piano del tavolo.

Bonnie guardò i piatti sul menù. “Non penso di potermi permettere di mangiare in questo posto.”

“Non si preoccupi per questo,” disse Emily. “Siete ospiti del signor Casper. Il Mystic si occuperà del vostro conto.”

“Davvero?” Guardò Bell.

Lui sorrise e annuì.

“Bè, in questo caso penso che prenderò il polpettone. Andy, vuoi gli spaghetti o l’hamburger?”

“L’hamburger, per favore.”

“Okay.” Emily fece l’occhiolino a Andy. “E potrei avere del gelato alla fragola dopo l’hamburger.”

La bimba prese la palla al balzo. “Io geato?”

“Sì, tesoro. Ne avrai un po’ anche tu, e il bambino.”

Quando Emily portò loro le bevande, portò anche un rialzo Andy. Gli altri due bambini stavano sul seggiolone.

Dopo che la cameriera se ne fu andata, Lolly disse, “L’ho vista alla McKenzie Home, circa sei mesi fa. Io sono Lolly.”

“Oh, sì,” disse Bonnie. “Ora ricordo. Come va?”

“Uhm…” Guardò Bell. “Abbastanza bene, finora.”

“Io sono Anastasia Polanski,” disse l’altra donna. “E questo è mio figlio, Joey.”

“È bello conoscere entrambe,” disse Bonnie. “Come si chiama la sua bambina, Lolly?”

“Lyrica.”

“Che bel nome.” Sorrise alla bimba. “E mi piace anche Joey come nome.”

“Vorrei proprio sapere di cosa si tratta, signorCasper,” disse Lolly.

“È un programma per aiutare le persone nella vostra situazione.”

“Oh, no,” disse Ana. “Non un altro gruppo di benefattori della chiesa che ci dà il loro cosiddetto aiuto.Sono stufa che mi venga detto che io e mio figlio finiremo all’inferno se non ci convertiremo alle loro sciocche credenze.”

“No, Ana,” disse Leticia. “Non è nulla del genere—”

Ana la interruppe. “Ogni volta che accetto una borsa di vestiti o un po’ di pane e banane, vengo aggredita con la storia del fuoco…” guardò Andy, “…e dello zolfo.”

“È capitato anche a me,” disse Bonnie. “Penso di aver dovuto sopportare una dozzina di sermoni solo per ricevere cose vecchie che probabilmente erano comunque destinate alla beneficienza.” Si spostò per dare a Emily spazio per sistemare il loro cibo sul tavolo.

“Chi vuole bibite fresche?” chiese Emily.

Dopo che Emily se ne andò per prendere le loro bevande, Bonnie disse, “Ma loro due…” sorrise a Bell e a Leticia, “…sono davvero dei santi. Non ho mai sentito le parole ‘Dio’, ‘Gesù’, ‘chiesa’ o ‘salvezza’ uscire dalle loro bocche, ma sono degli angeli per me e Andy Panda.”

“Ancora non capisco,” disse Ana. “E cosa c’entrano porte e finestre?”

“Domani,” disse Bell, “il suo progetto sarà asciutto, e farà… diglielo tu, Bonnie, cosa farete tu Andy.”

“Cos’è che è ‘asciutto’?” chiese Lolly.

“Abbiamo finito oggi di sistemare il tetto.” Bonnie s’interruppe per inghiottire una forchettata del suo pasto. “Domani installeremo le porte e le finestre. ‘Asciutto’ significa lascia che piova, perché finalmente la casa sarà impermeabile. Allora, domani sera…” Guardò suo figlio. “Cosa faremo domani sera, Andy Panda?”

“Campeggio! In salotto!”

“Campeggio?” chiese Ana.

“Sì. Abbiamo una stufa Coleman, barili per l’acqua, due sacchi a pelo, carne in scatola Spam, uova, pane, e biscotti Oreo. Siamo pronti finché l’impianto idraulico, quello elettrico e le mura in cartongesso non saranno pronti.”

“Campeggiare nel salotto di cosa?” chiese Lolly.

“Della nostra casa!” disse Bonnie.

“La vostra casa?” chiese Ana.

“Bè, sarà la nostra casa,” disse Bonnie.

“Vi stanno dando una casa?”

“Non ce la stanno proprio dando. C’è un patto; ho accettato di aiutare a costruire la casa, e quando sarà pronta, ci trasferiremo lì. Allora dovrò lavorare qui al bar per quattro ore al giorno, mandare Andy all’asilo, e l’anno prossimo alla scuola materna. E stare lontano da alcool e droga.”

“Tutto qui?” chiese Lolly. “Dov’è la fregatura?”

“Devo pagare io le spese di casa,” disse Bonnie.

“Sapevo che c’era qualcosa che non andava in questa favola ‘per sempre felici e contenti,” disse Lolly.

“Chi viene pagato?” chiese Ana, “per la casa?”

“LaCasper Financial.”

“Che, ovviamente,” disse Ana, “appartiene al nostro cosiddetto amico qui presente, il signor Bell Casper.”

“Sì, è sua,” disse Bonnie. “Ma non inizierò a pagare fino a cinque anni dopo il trasferimento, e i pagamenti, che comprendono assicurazione e tasse, saranno minori del costo dell’affitto di un appartamento di due camere da letto a Brooklyn.”

“Com’è possibile?” chiese Ana.

“Perché,” disse Leticia, “è un mutuo trentennale.”

“Ma posso esaurirlo in anticipo se voglio,” disse Bonnie.

“Io non so niente di queste cose,” disse Lolly. “Sembra che queste persone ci stiano impegnando a lavorare nel loro bar per trent’anni.”

“Non dobbiamo lavorare qui per forza,” disse Bonnie. “Ma diciotto dollari l’ora più le mance è praticamente il meglio che qualcuno come me, senza esperienza e senza istruzione, possa avere.”

“Se scegliete di andare a scuola invece di lavorare,” disse Bell, “vi pagheremo diciotto dollari per ogni ora di lezione e studio.”

“Ma io non ho neppure finite il liceo,” disse Lolly.

“Allora può fare l’esame da privatista,” disse Bell, “e poi scegliere un corso professionale o andare all’università.”

“Quindi voi fate dei gran soldi con le rate del mutuo,” disse Ana, “giusto?”

“Se Leticia e io investissimo i trecentomila dollari che abbiamo usato per la casa di Bonnie in azioni e bond,” disse Bell, “faremmo molti più soldi dell’uno per cento di interessi sul suo mutuo. E questo dopo aver aspettato cinque anni per guadagnare un centesimo.”

“E gli appuntamenti?” chiese Ana. “Immagino di non poterli più avere.”

“La vostra vita privata è affar vostro,” disse Leticia. “Ma nessun altro nome può essere aggiunto al gruppo, anche se vi sposate.”

“E un’ultima cosa,” disse Bonnie. “Se ritorno all’alcool, perdo tutto.”

Il Gioco Di Casper

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