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IX.
ОглавлениеDopo, la quistione delle due nature, sorse la quistione delle due volontà.
A quell'epoca tutti si occupavano di teologia, come noi ci occupiamo di politica; e le donne discorrevano insieme delle due ipostasi, come oggidì discorrono di stoffe.
I monoteliti non ammettevano che una volontà ed un'azione sola nella natura del Cristo. L'imperatore Eraclio, essendo di quest'avviso, volle sapere che cosa ne pensava il suo vescovo di Roma. Onorio ammetteva invece due volontà, ammettendo le due nature. Eraclio non si arrese a questa opinione. E perciò, subito un Concilio monotelita ad Alessandria e un Concilio contrario a Gerusalemme.
Ma egli era il padrone, e il papa piegò.
Eraclio proibì, con editti, di parlare delle due nature e delle due volontà, ed impose il monotelismo all'Occidente.
Il Concilio di Roma condannò questa dottrina.
Costante II strappò il papa Martino dalla sua sede, non meno che altri vescovi, e li mandò a morire in esilio.
Costante II fa poi assassinato in Sicilia.
Costantino Pogonato volle imporre a' suoi sudditi d'Oriente le dottrine di quelli d'Occidente, per realizzare l'armonia della fede nell'Impero e cancellare lo scisma. Egli convocò dunque il sesto Concilio ecumenico.
Circa duecento vescovi si riunirono a Costantinopoli l'anno 680. Costantino presiedette il sinodo, avendo alla sua destra il patriarca di Costantinopoli, alla sinistra i legati di Roma.
Il monotelismo fu condannato, il papa Onorio riprovato, e proclamato il dogma delle due volontà.
Alcuni cattolici confondono questo Concilio con quello detto in Trullo, che i protestanti dichiarano il settimo Concilio ecumenico.
Questo Concilio, ordinato da Giustiniano, si raccolse a Costantinopoli l'anno 692, in una torre o salone del palazzo imperiale. Più di duecento vescovi risposero all'appello dell'imperatore. Roma non mandò a questo sinodo alcun legato speciale, ma vi si fece rappresentare dagli agenti ordinarii che il vescovo di Roma manteneva alla Corte.
Giustiniano presiedette l'assemblea, ne firmò e notificò gli atti. Vi fu lasciato il posto per la firma del papa; ma Sergio ricusò la sua segnatura, a cagione di sei canoni consacrati dal Concilio e respinti dalla Chiesa latina—tra gli altri, quello del matrimonio de' preti.
Altri Concilii impugnarono, per ordine dell'imperatore Filippico, le decisioni di questo.
Lo scisma tra'Greci e Latini si estese.
Il monotelismo rimase sommerso dalla controversia delle immagini, che prese posto nell'attenzione e nelle preoccupazioni pubbliche.
Inoltre il maomettanismo ed i barbari stringevano sempre più da presso il mondo imperiale.
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