Читать книгу Il Concilio - Ferdinando Petruccelli della Gattina - Страница 3
I.
ОглавлениеSinodo a Costantinopoli, sinodo a Pietroburgo, sinodo a Belgrado, sinodo in Irlanda, Concilio ecumenico a Roma. La Chiesa, di temperamento linfatico, è tutta in moto.
Questo fatto straordinario produsse, di contraccolpo, alcune preoccupazioni nel mondo laico, e le potenze cattoliche le provarono alla lor volta.
Il principe di Hohenlohe è stato il primo a ben considerare questo argomento ed a richiamarvi l'attenzione degli altri Governi. L'Italia s'è tosto allarmata; e la scossa si è comunicata alla Francia, al Belgio, al Portogallo, all'Austria e persino alla Prussia. La sola Inghilterra ha conservato la sua calma, per la ragione che il suo papa, sir Gladstone, ha conceduto indirettamente ai cattolici del Regno-Unito più che tutti i Concilii e i Concordati con Roma abbiano loro mai conceduto,—e per giunta la libertà. La Spagna non ha preso la parola, ma lo farà. Pel momento, essa ha ben altre gatte a pelare: i partigiani dei Borboni e i repubblicani, i quali colà, come in Italia, mostrano quel tatto di opportunità ch'è loro proprio.
L'immenso punto interrogativo che si eleva sulla situazione egli è questo: La Chiesa si lascerà trascinare dalla civiltà del mondo moderno? Ovvero indietreggerà? O si immobilizzerà nella sua dichiarazione d'inammissibilità, dicendo: Nè il mio regno nè io siamo di questo mondo?
Il mistero conservato dai membri della Congregazione direttrice dei lavori del Concilio e da quelli delle Commissioni speciali produce una mal celata agitazione tra i Governi europei. L'episcopato, che deve intervenire all'assemblea, è privo, come tutti gli altri, di qualunque lume. S'ignorano le materie che saranno presentate alla discussione de'Padri; ignorasi se questi Padri saranno chiamati a discutere, o soltanto a sancire de'canoni già stabiliti prima; se il potere laico sarà invitato ad assistere ai dibattimenti, non essendo stato preventivamente interrogato intorno alla convocazione del sinodo; e con qual titolo, con quali facoltà, i rappresentanti delle potenze parteciperebbero alle deliberazioni.
Malgrado le affermazioni contrarie, gli Stati cattolici rappresentati a Roma hanno fatto qualche passo per essere illuminati su questi diversi problemi. Ma non ottennero alcuna soddisfazione, sotto il pretesto che gli atti delle sezioni non erano ancor terminati e che il programma non era ancora pronto.
E siamo a questo punto.
Si domanda inoltre: quali saranno le tendenze del Concilio? in qual senso saranno le sue risoluzioni? e sotto qual forma verrà fatta la proclamazione dei canoni? Il sinodo si occuperà di dogma o di disciplina?
Il potere laico avrà diritto di censura, di osservazione, di emendamento? I vescovi sono convocati come rappresentanti delle diocesi, ovvero come mandatarii del papa presso queste diocesi? Avranno essi un voto deliberativo e il diritto di respingere le proposte che offendono la loro coscienza? La votazione si farà per nazione o per individuo? Il popolo cattolico, che deve accettare come infallibili i decreti del Concilio, come e per mezzo di chi vi sarà rappresentato, poichè i vescovi non hanno preventivamente ricevuto il loro mandato nei comizi de'fedeli, o nei sinodi diocesani o provinciali? Il potere papale sarà superiore o subordinato al potere costitutivo de'Padri?... Sono questi ed altri i quesiti, che il mondo cattolico si pone innanzi, e sui quali i Gabinetti stessi paiono ansiosi di ricevere una risposta.
Ma la Corte di Roma si tace.
Ha essa ragione di tacere? E c'è ragione d'esserne ansiosi?
Diciamolo a prima giunta; il silenzio è forse sconveniente, ma l'apprensione è fuor di luogo.
Una riunione di teologi non è nè un Congresso di diplomatici, che tiene in mano la pace e la guerra; nè un Parlamento doganale, nè un Congresso di economisti, che possono, al postutto, influire colle loro deliberazioni sulla prosperità d'una nazione. I canoni di Roma non s'imporranno come i cannoni della Francia s'imposero all'Austria a Solferino, e come quelli della Prussia s'imposero alla Germania a Sadowa. Nondimeno bisogna prenderne atto e tenerne conto, poichè la Chiesa domina ancora su quella parte della popolazione che i Governi sottraggono all'istruzione primaria, e su quella che i mariti ed i padri non sanno tenere entro il santuario della famiglia.
c2