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IV.

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Per impegnare i vescovi a rispondere al suo appello, Costantino li fece invitare da corrieri particolari, latori della lettera imperiale scritta da Osio. Poi, lungo tutte le vie, fece approntare cavalli e carrozze, e mise a disposizione de'prelati il denaro pel viaggio. Duemila e quarantotto vescovi si recarono all'invito dell'imperatore, accompagnati da un meraviglioso numero di diaconi e di preti, colle mogli e figli loro, e di curiosi. Una parte de'Padri era ammogliata. Il vescovo di Roma, Silvestro I, non v'andò, «Questi Padri, dice lo storico Socrate, erano ignoranti e rozzi», in modo che l'imperatore pose al loro fianco sofisti ed avvocati per dirigerli. La formula del dogma era pronta, e si cominciò a discuterla nelle riunioni preparatorie.

Mille settecento e trenta vescovi la respinsero, e non parteciparono al Concilio; trecento e dieciotto, più compiacenti, l'accettarono. La sessione generale fu fissata.

L'adunanza doveva aver luogo in una sala del palazzo imperiale, poichè a quell'epoca non v'erano le maestose cattedrali che sorsero più tardi. Le chiese, in generale, erano come certe sale odierne di Londra, le quali, durante la settimana, servono ai balli pubblici ed ai meetings d'ogni sorta, e la domenica si trasformano in cappelle[2]. V'erano collocate delle sedie uniformi pei Padri del Concilio, ed una sedia, allo stesso livello, per l'imperatore, ma in oro massiccio e tempestata di pietre preziose.

I vescovi entrarono nella sala, e rimasero in piedi. Costantino, coperto di porpora, d'oro e di gemme, giunse più tardi, traversò solennemente l'assemblea, e andò a collocarsi al suo posto in capo alla sala. Fe' segno ai vescovi di sedere, e sedette. Non v'erano designati nè presidenti nè segretaria ma, in realtà, l'imperatore diresse le discussioni.

Singolare organo dello Spirito Santo! poichè, a quell'epoca, Costantino era supremo pontefice de' pagani, non intendeva che imperfettamente il greco parlato da'vescovi, e non era ancora cristiano.

Valesio tenne nel Concilio le funzioni equivalenti a quelle di Gentz nel Congresso di Vienna: egli redigette gli atti. Appena furono tutti seduti, Eustazio d'Antiochia fece un complimento all'imperatore. Costantino rispose, leggendo un discorso d'apertura, che doveva valere di programma per la sessione, ed esortò i Padri alla moderazione ed alla concordia. Questo invito non fu però molto ascoltato, poichè, appena la seduta fu aperta, essa si mutò in uragano. Tutti i vescovi presero a parlare ad un tempo per accusarsi reciprocamente; ma l'imperatore li calmò, e gettò sul fuoco le denuncie che gli erano state presentate dagli uni contro gli altri. E le discussioni sulla dottrina incominciarono.

Costantino non impose apertamente alcuna opinione: si limitò a proclamare le decisioni prese ed a considerarle come definitive. Del resto, egli aveva formulato la sua fede ufficiale, e non fu che dopo averla accettata che i Padri poterono partecipare al sinodo.

Nondimeno ventidue vescovi ariani erano riesciti a penetrare nell'assemblea, ed a presentare un simbolo ariano. La maggioranza, non solo lo respinse, ma lo fece a brani. Venti di que'vescovi abiurarono, persuasi forse da un motto spiritoso di Costanza, sorella di Costantino ed ariana. All'omusios, che significa consustanziale, essa consigliò di sostituire omiusios, che significa simile in quanto alla sostanza. Prodigio d'un iota! tutti si arresero.

Due soli vescovi ariani, Secondo di Tolemaica e Teonate di Marmarica, ricusarono di accettare codesta transazione, malgrado la pena dell'esilio, minacciata da Costantino ai dissidenti.

E fu così che la parola consustanziale, condannata nel Concilio d'Antiochia contro Paolo di Samosata, fa adottata dal Concilio di Nicea! Ario fa condannato ed esiliato. Costantino, con una circolare, notificò al mondo cattolico le decisioni del Concilio, e il cristianesimo imperiale fu fondato. È però vero che più tardi Costantino richiamò Ario dall'esilio, e morì ariano.

Il matrimonio de'preti fa rispettato.

Lo Spirito Santo fu trattato assai nobilmente, secondo l'espressione di Voltaire; poichè di lui si disse soltanto: «Crediamo nello Spirito Santo».

Due Padri ariani non sottoscrissero gli atti.

In compenso, due Padri ch'erano morti durante la sessione non vollero mancare al loro cómpito. Si posero nottetempo gli atti suggellati entro le loro tombe, e la mattina seguente si trovarono firmati.

Il Concilio fu chiuso il 24 di luglio. Costantino diede ai Padri uno splendido banchetto, in cui Eustazio d'Antiochia fece un suntuoso brindisi in suo onore.

Costantino aveva sostenuto tutte le spese del viaggio e mantenimento de'vescovi. Inoltre ei li colmò di doni, e li rimandò pure a sue spese.

Ecco il tipo d'un Concilio ecumenico. Vedremo come le cose andarono in appresso.

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Il Concilio

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