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V.

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Il Concilio di Nicea aveva promulgato una specie di Costituzione dell'anno VIII. Costantino, avendo fondato il cristianesimo ufficiale e dogmatico, credeva aver decretato la pace de'suoi Stati e l'armonia delle anime. Ma non fu così. I trecento dieciotto vescovi, che l'imperatore aveva scelto tra' duemila quarantotto Padri giunti al Concilio, erano una minoranza compiacente, che non poteva imporre nè la sua volontà nè il rispetto del suo verdetto. La maggioranza dell'Impero era ariana; la dottrina ariana era la più filosofica; non si volle dunque rassegnarsi. D'altra parte, le idee sono naturalmente elastiche: più si comprimono, e più si dilatano. Una conflagrazione generale scoppiò nell'Impero: si faceva a gara per protestare con maggiore energia, per difendersi con maggiore accanimento. E però, un Concilio ad Antiochia favorevole agli ariani; un Concilio ariano a Tiro, che condannò sant'Atanasio di Nicea, malgrado l'appoggio potente di Costantino, che v'intervenne con la forza—poichè era sempre lui che convocava queste assemblee;—un Concilio a Gerusalemme, che trovò buona la professione di fede di Ario, presentata dall'imperatore medesimo—il quale si compiacque questa volta di trovarla eccellente;—i Padri del Concilio di Tiro, chiamati a Costantinopoli dall'imperatore, che condannarono di nuovo Atanasio; un Concilio a Costantinopoli, convocato da Costanzo, figlio di Costantino, ariano; ed un nuovo Concilio ad Antiochia.... sempre contrarii alla professione di fede di Nicea, ch'è la nostra odierna.

Poi un Concilio a Roma in favore di questa professione di fede; un Concilio a Milano contro Fotino, che negava la Trinità e la divinità di Gesù; un Concilio a Costantinopoli (360) contro Macedonio, che nell'esilio fondò la sètta dei Pneumatomachi[3]; un Concilio a Sardica, nel 347, convocato dai due imperatori, in cui i vescovi orientali, in minoranza, rifiutarono di sedere, deliberarono a parte in favore dell'arianismo, scomunicarono di nuovo i Padri occidentali, niceani, che li avevano scomunicati, e cominciarono quello scisma che divise la Chiesa cattolica in Chiesa greca e in Chiesa latina, Chiesa d'Oriente e Chiesa d'Occidente.

Il Concilio di Sirmico tentò una transazione, togliendo dal simbolo il famoso omusios, non meno che l'omiusios—consustanziale, e simile in quanto alla sostanza,—e persino la parola sostanza. Ma Costanzo fece un decreto, che cassò questa formula, e impose a' suoi sudditi il semi-arianismo. Liberio, vescovo di Roma, si oppose: Costanzo lo mandò in esilio. Liberio si ritrattò, si conformò alla volontà imperiale, e fu richiamato. Ed ecco un papa eretico!

Del resto, son trentacinque gli eretici[4].

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Il Concilio

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