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IL NAUFRAGO – IL PRIGIONIERO
ZI MEO
ОглавлениеGuardava ognuno, per un po’, la vigna
tua lì rimpetto, nell’uscir di chiesa.
Oh! c’era sempre qualche bella pigna!
«Non ha finito!» E in dir così, sospesa
con l’acquasanta ancora avea la mano:
l’altra reggeva una candela accesa.
«Tutti vizzati buoni: colombano
e capobugio». E discendean le soglie,
a due a due, salmodïando piano.
O tra la lieve nebbia che si scioglie,
sole d’ottobre! o come lunghe aurore
giornate pure! o rosseggiar di foglie
presso a cadere! o limpide ultime ore!
Un pesco, tra le viti sciolte, rosso
era così come quand’era in fiore:
si ricordava! In faccia a lui, sul fosso,
grandi castagni con i cardi a ciocche
in tutti i rami; e i cardi avean già mosso.
Erano a bocca aperta, e dalle bocche
già si vedea la bella buccia bionda.
Oh! il bel tempo del fuoco e delle rócche!
quando le genti siedono alla tonda
avanti al fuoco, e quelle donne, quale
fa le mondine e quale poi le monda:
quando l’annata sia pur ita male,
ma il fuoco scalda! ma rallegra il vino!
e il vino è poco? Meno è, più vale.
Andavano pensando a San Martino,
sotto i castagni, e c’eri, su la bara,
coi panni buoni, tu, mio buon vicino!
Dal Rio mandava la sua voce chiara