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Lineola in entrambi i codici
Оглавление204 PE. qui quidem ad mendicitatem properent se detrudere
properent se As : se proderent B1CD se proderint B3 se properent MerulaMerula, Giorgio Camerariusa
218 ER. euocate intus Culindrum mi quoquom actutum foras
culindrum BCD : —m A Cilyndrum Char. 261, 10 B Cylindrum MerulaMerula, Giorgio Camerariusa
220 CI. habeo. ER. abi atque obsonium adfer; tribus uide quod sit satis1
habeo BD4 MerulaMerula, Giorgio Camerariusa : abeo CD1
242 ME. ergo istuc quaero certum qui faciat mihi
istuc ACD MerulaMerula, Giorgio Camerariusa : istunc B2
249 ME. dictum facessas, datum | edis, caueas malo
datum edis caueas BCD : datum et discaueas Merula Merula, Giorgio elatum et discaueas Pylades doctum et discaueas Camerariusa
260 tum sicophantae et palpatores plurumei
plurumẹị A plurimi MerulaMerula, Giorgio Camerariusa : pluri BCD
269 ego autem homo iracundus, animi perciti
iracundus Merula Merula, Giorgio Camerariusa : iracun- A iracundis BCD1 iracundi sum D4
270 id utrumque, argentum quando habebo, cauero
habebo Pylades Camerariusa : habeo BCD MerulaMerula, Giorgio
458 quibus negoti nil est, qui essum neque uocantur neque uocant
essum BCD : escunt A esum MerulaMerula, Giorgio Camerariusa
461 quoi tam credo datum uoluisse quam me uideo uiuere
uoluisse ABCD Pylades Camerariusa : noluisse MerulaMerula, Giorgio
683 ME. mi tu ut dederis pallam et spinter? numquam factum reperies
tu ut CD : ut tu B Camerariusa tu Prisc. gramm. 151, 6 sgg. nisi Osb. S 76, 9 et s373 B. Merula Merula, Giorgio
B f. 103v l. 29
C f. 51r l. 16
864 ut ego hunc proteram leonem uetulum, olentem, edentulum
edentulum Pius Camerariusa : edentius BC edentuis D MerulaMerula, Giorgio
10383 MES. saluom tibi ita ut mihi dedisti reddibo. | hic me mane.
tibi ita Non. 764 L. altero loco BCD Camerariusa : priore loco tibi item B lineola in B item tibi CD lineola in C tibi MerulaMerula, Giorgio
reddibo Non. Camerariusa : priore loco reddebo BC1D redhibeo C2 in marg. lineola in B atque in C altero loco redhibeo CD Merula Merula, Giorgio sed habeo B lineola in B atque in C
Spesso alle sottolineature corrispondono questioni meramente ortografiche – sentite evidentemente come anomalie da chi era educato ad altre norme4, e quindi segnalate di volta in volta o nel solo B (235, 2555) o nel solo C (182, 451, 718) o in entrambi i codici (218, 260).
Nella maggior parte dei casi – soprattutto in C – sono segnalati passi problematici, il più delle volte già risolti nelle edizioni precedenti, quasi a vagliarne la validità. Le lineolae evidenziano semplici errori desumibili dal contesto, voces nihili (sottolineate in B: 546), facili scambi di lettere (sottolineati in B: 363; in C: 101, 164/5, 168, 175, 204, 316, 322, 461, 492, 559, 601; in BC, sia quando l’errore è presente in entrambi, 269, o in uno solo dei due codici, 242); aplografie (in B: 1065 e in C: 210, 225, 239, 363); dittografie (in B: 886, 972 e in C: 802); errata divisio verborum (in C: 267, 366, 437, 605, 853, 1005a).
Si riscontrano lezioni segnate in quanto forse considerate errate proprio perché non presenti nella tradizione editoriale (in B: 1076, 1120; in C: 593; in BC: 458).
Si deve anche dire che la sottolineatura è presente in uno solo dei due codici anche quando siano entrambi in errore (in B: 745, 955; in C: 466 sed dico, sed eo, 559, 563, 683, 748, 1010) o in entrambi ricorra il medesimo errore (in B: 101 mensam, 235, 255, 363; in C: 101 certalis, 175, 234, 322, 350, 461, 493, 584, 801, 802, 858).
In altri casi alle sottolineature corrispondono viceversa termini recepiti a testo (in B6: 398; in C: 571, 663, 928). Sebbene non ci sia dato sapere se, come e quando, una volta venuto in possesso di C, lo studioso abbia confrontato i due manoscritti, nei casi in cui è sottolineata in C una lezione corretta – accolta già dalla tradizione editoriale e dall’edizione del CamerarioCamerarius d.Ä., Joachim del ‘30 – ma errata in B, si potrebbe o ipotizzare che il filologo appunti come degna di nota la conferma che gli viene dal codice o sospettare un confronto tra i due manoscritti (in C: 174, 569, 601a; in BC: 242).
I casi più significativi, se pur pochi, sono tuttavia quelli in cui il filologo è il primo ad affrontare e spesso a risolvere un passo problematico: le lineolae rivelano una natura di ‘promemoria’ in vista di una più attenta riflessione nel corso del lungo e continuo lavoro testuale che CamerarioCamerarius d.Ä., Joachim dedica negli anni a Plauto, che va da intelligenti ‘ritocchi’ paleografici (559, 745, 1010) a interessanti interventi congetturali (249, 1142).
L’impiego della sottolineatura deve essere evidentemente legato, proprio per la sua incostanza, a fasi e a intenti diversi se a buona parte delle congetture dell’umanista che ancora oggi trovano spazio nelle edizioni contemporanee di riferimento, non corrisponde alcun ‘segno’ di attenzione nei manoscritti.