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L’autoconsapevolezza come chiave del successo

Sviluppare il potenziale umano con il metodo TTI Success Insights®

Come abbiamo visto, sono tante le sfide che le donne sono chiamate ad affrontare e superare per entrare nel mondo del lavoro e farsi strada nell’imprenditoria. Il panorama lavorativo è in tale e continua evoluzione che le capacità richieste oggi, domani saranno già insufficienti a soddisfare le nuove esigenze di mercato. Per questo, oltre ad alimentare un bagaglio di competenze tecnico cognitive sempre più ricco e competitivo, per fare la differenza e raggiungere obiettivi di successo è essenziale dedicare cura e impegno allo sviluppo delle cosiddette soft skills, ovvero quelle capacità che comprendono il modo di interagire nell’ambiente di lavoro e che aiutano a rivelare attitudini e talenti. Le soft skills sottostanno alle competenze hard, e sono necessarie per creare e sviluppare abilità sempre nuove, senza bisogno di sollecitazioni dall’esterno.

Per incrementare tali competenze è essenziale partire dall’acquisizione di autoconsapevolezza. Solo raggiungere la piena conoscenza di sé permette di potenziare i propri punti forza, lavorare sulle debolezze, affrontare sfide e momenti di disorientamento, ed entrare meglio in sintonia con gli altri. Si tratta di un processo di indagine che richiede il coraggio, l’impegno e la pazienza di non rimanere sulla superficie delle cose. Ogni individuo è complesso e la straordinarietà di ciascuno è il risultato di una combinazione di tre aspetti, alcuni visibili altri più nascosti: comportamenti, forze motivazionali e intelligenza emotiva. Identificare con chiarezza il proprio stile comportamentale dominante, ovvero riconoscere le modalità più comuni con cui si entra in azione (sono una persona diretta e coraggiosa, oppure cauta e analitica?) rappresenta il primo passo nel percorso verso la conoscenza di sé.

Ma limitarsi a questo aspetto sarebbe come valutare le dimensioni di un iceberg considerando solo la punta emersa e tralasciando la parte – prevalente – sommersa dalle acque. È necessario andare a fondo e analizzare il “perché” che si cela dietro le azioni: qual è il motore, la forza trainante che ci spinge ad agire in un modo piuttosto che in un altro? Che si tratti di ambizione, sete di sapere o desiderio di aiutare gli altri, l’indagine delle forze motivazionali richiede l’immersione in un mondo più profondo e meno visibile. Per completare la valutazione del potenziale umano, è poi necessario comprendere il proprio livello di intelligenza emotiva.

Questo è fondamentale per allenare le cinque dimensioni individuate da Goleman: autoconsapevolezza, autoregolazione, motivazione, empatia e abilità relazionali. Comportamenti, forze motivazionali e intelligenza emotiva sono elementi estremamente interconnessi tra loro. Slegare l’indagine dei comportamenti dal mondo delle emozioni, per esempio, significa effettuare una valutazione limitante, parziale e incompleta. Infatti, è lo sviluppo di competenze emotive ciò che permette di lavorare sulle dinamiche relazionali con gli altri, e di mettere in atto comportamenti virtuosi. Essere autoconsapevoli, quindi, permette di gettare le basi per una leadership efficace e incisiva.

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