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Silvia Bolzoni

Founder, Presidente e Ceo di Zeta Service


Biografia

Sono nata a Credera Rubbiano, un paesino di circa 1.500 abitanti in provincia di Cremona, dove tuttora risiedo, perché è qui che la mia famiglia ed io abbiamo le radici. In passato i miei genitori avevano un’attività, gestivano un’azienda di autonoleggio. In un mondo che all’epoca era a forte tradizione maschile, mia mamma è stata una delle prime conducenti di pullman e ha dimostrato di avere una straordinaria capacità di indipendenza e di autoimprenditorialità, quando ancora le donne lavoratrici erano un numero piuttosto ristretto.

Forse è proprio grazie all’esempio di mia mamma che oggi sono quello che sono, inconsciamente sono stata spronata a seguire le mie aspirazioni fin da giovanissima. E così, dopo il diploma di ragioneria, ho deciso di non proseguire gli studi: pure avendo voglia di intraprendere un percorso universitario, in me ha prevalso il desiderio di autonomia e indipendenza.

Questo mi ha portato a cercare subito un impiego, e con grande soddisfazione ottenni presto un colloquio e iniziai a lavorare in quello che allora era lo Studio Zucchetti. Qui ho trovato un ambiente stimolante, sono cresciuta molto sia come professionista sia come donna, ho acquisito maggiore consapevolezza delle potenzialità che mi appartenevano e ho scoperto di avere tante doti che io stessa non avevo compreso o non consideravo importanti.

Poi, un giorno, mi arrivò un’offerta di lavoro per una importante multinazionale del settore e, dopo 18 anni di servizio, lasciai Zucchetti. Non è stato facile prendere la decisione di cambiare, sai quello che lasci ma non sai quello che trovi. Ma avevo capito che era giunto per me il momento di sperimentare qualcosa di nuovo, così accettai e iniziai una nuova avventura. Con il senno di poi posso dire che questa esperienza è stata la vera chiave di volta per me e per l’avvio della mia storia da imprenditrice. Molto spesso si dice “la mia azienda è nata da un sogno…”, nel mio caso posso dire che Zeta Service è nata da un “rimprovero”.

Ebbene sì, ho fondato Zeta Service nel 2003 quando, a seguito di un “rimprovero” per il mio eccessivo orientamento al cliente, ho deciso di dare vita a un’azienda tutta mia. Un’attività imprenditoriale che si differenziasse sul mercato per la spiccata attenzione al cliente e alla sua soddisfazione, e per il benessere di tutti i collaboratori.

Penso si tratti di una qualità fondamentale per tutte le aziende, ma soprattutto per una società di servizi come la nostra. Per avere successo e lavorare bene è necessario che l’azienda faccia tutto ciò che serve per mettere le sue persone in condizione di stare bene: sono convinta che svolgere un lavoro così importante come il nostro abbia bisogno di un ambiente prima di tutto sereno e accogliente. Ogni giorno io e miei 300 collaboratori lavoriamo portando avanti i principi di cura, ascolto ed empatia sui quali ho fondato tutta la mia attività imprenditoriale. In questo modo siamo cresciuti noi, è cresciuto il numero dei nostri clienti, ed è cresciuto anche il numero dei servizi che proponiamo alle aziende.

Ad oggi abbiamo tre linee di business:

• Payroll e amministrazione del personale in outsourcing;

• Consulenza del lavoro, attraverso Lumina – Noi Consulenti del Lavoro STP;

• Sviluppo del potenziale delle risorse e formazione esperienziale, grazie alla BU Eleva.

Sono convinta che l’etica debba essere la base di ogni azienda e che agire in questo senso anche nell’ambito dell’economia e del business porti a risultati inaspettati, che le logiche di fatturato da sole non possono raggiungere. Ma non guardiamo solo al nostro interno, ogni giorno operiamo in modo corretto, attivo e responsabile anche nei confronti del territorio e della comunità, nella convinzione che tutto il valore che generiamo in Zeta Service può, e deve, essere d’aiuto anche alla società. Per questo, mi sono impegnata da sempre, insieme con tutta Zeta Service, nel sociale, con interventi che sono diventati via via più importanti di pari passo con le nostre possibilità di agire. Abbiamo dato vita alla Fondazione Libellula, la Fondazione di Zeta Service che ha in sé il primo network di aziende in Italia unite contro la violenza alle donne e le discriminazioni di genere.

L’obiettivo per il futuro è quello di proseguire su questa strada, accrescendo ogni giorno di più il nostro impegno non solo nel business, ma anche nel divenire un’azienda esemplare in termini di benessere per i collaboratori e di buone prassi verso la comunità.

Che impressione le fa la sua presenza tra le 100 leader italiane femminili per Forbes?

Quando ho scoperto di essere stata inserita tra le cento leader italiane femminili secondo la rivista Forbes ho provato un mix di stupore e felicità. Ho visto il mio nome spiccare al fianco di quelli di grandi donne, personaggi famosi, designer emergenti, scienziate o icone dello sport, e mai avrei pensato di potere essere affiancata a loro. Ma questa classifica premia anche quelle donne che hanno una vita più “normale”, imprenditrici e manager di successo, donne capaci di interpretare il proprio ruolo, in azienda o nella società, valorizzando ogni giorno un patrimonio personale fatto di competenze, creatività, carisma, tenacia, capacità di innovare e visione del futuro. Allora ho compreso il vero valore della mia nomina, e questo mi ha riempita di orgoglio.

Non tanto perché ho visto il mio e il nostro impegno quotidiano ricompensato, ma perché credo che premiare atteggiamenti positivi possa portare alla nascita di un circolo virtuoso che sia di ispirazione per molti altri manager di molte aziende. Da sempre, curiamo prima di tutto il benessere dei collaboratori con piccole grandi attenzioni quotidiane. I clienti sentono di potere realmente contare su interlocutori fidati, competenti e disponibili. Questo il pensiero che da tempo portiamo avanti e che ci è stato riconosciuto lo scorso anno dalla prestigiosa classifica di Forbes.

Grandi sogni e (spesso) una dura realtà: come fare incontrare questi due mondi?

Molte volte mi trovo a ribadire l’importanza di seguire i propri sogni e le proprie aspirazioni. Lo ripeto ai miei figli, ai miei collaboratori e, in generale, a tutte le persone con cui mi confronto. Comprendere quali siano i propri desideri, le aspirazioni personali e pensare di poterli realizzare è il primo passo per stare bene con sé stessi. Non esistono ostacoli insuperabili se ci sono passione e coraggio a guidarti e spesso siamo proprio noi a porci dei limiti, anche quando dall’esterno arrivano, invece, messaggi rassicuranti. Dobbiamo imparare ad ascoltare un po’ di più noi stessi, quello che ci dicono il cuore e la mente. Prendo ad esempio il mio caso personale: ho fondato Zeta Service quando ormai non ero più una ragazzina, avevo 43 anni, avevo un marito e due splendidi figli piccoli. E quindi nutrivo un grande senso di responsabilità nei confronti della mia famiglia, e volevo evitare loro stress e incertezze legate a un così grande cambiamento. Ma sapevo di fare la cosa giusta, desideravo davvero dare vita alla mia azienda, un posto costruito su valori per me importantissimi e che potesse essere, in un futuro, fonte di orgoglio e senso di appartenenza per loro e per molte altre persone che con me avrebbero collaborato. Con qualche sacrificio oggi posso dire di avercela fatta: Zeta Service è un’azienda felice e sana, ma è anche una grande famiglia, fatta di persone che stanno bene insieme e che lavorano mosse da passione, determinazione e spirito di squadra.

E per questo risultato devo ringraziare proprio loro: mio marito e la mia famiglia, che mi hanno sempre sostenuto, affiancato e aiutato nel realizzare il mio piccolo, grande sogno.

Come è nata l’idea di dare vita a questa sua attività imprenditoriale?

Spesso si dice “la mia azienda è nata da un sogno” … Ecco, nel mio caso, invece, posso dire che la mia azienda sia nata da un rimprovero. Ebbene sì, in una precedente esperienza, all’interno di una multinazionale americana, dove sempre nel campo del payroll mi occupavo del lato commerciale, mi è stato rimproverato di avere un eccessivo orientamento al cliente. Questo mi fece male, ma mi diede anche la spinta per guardare oltre.

Grazie all’aiuto di alcune persone ho tradotto quel mio eccessivo orientamento al cliente in un concetto concreto e positivo, ovvero l’empatia. E da qui, qualche tempo dopo, ho dato vita a Zeta Service. Zeta Service, società specializzata in amministrazione del personale, payroll e gestione presenze, sviluppo del capitale umano, è nata proprio dal mio desiderio di creare un’azienda che si differenziasse sul mercato per la spiccata attenzione al cliente e alla sua soddisfazione, e per il benessere di tutti i collaboratori e della comunità.

Penso che l’attenzione alle persone sia una qualità fondamentale per tutte le aziende ma, soprattutto, per una società di servizi come la nostra. Infatti, sapere fare bene il nostro lavoro è scontato, ma ciò che fa la differenza è una reale comprensione delle esigenze dei nostri clienti, dei loro obiettivi e anche dei loro stati d’animo, perché i nostri clienti non sono entità astratte ma sono prima di tutto persone.

Da sempre, quindi, mettiamo al primo posto le persone, l’ascolto dei loro bisogni con un atteggiamento accogliente e attento. Sappiamo che per offrire un ottimo servizio ai clienti dobbiamo mettere i nostri collaboratori al centro dei nostri pensieri per fare sì che possano dare il meglio di sé.

Quali difficoltà ha incontrato nella fase iniziale?

Sicuramente la partenza non è stata semplice. Una start up necessita in primo luogo di un grande investimento di tempo, e avendo figli piccoli ho (anzi abbiamo) dovuto fare un po’ di sacrifici. Ma la determinazione, la lungimiranza e l’appoggio della famiglia mi hanno aiutata a non mollare e a coltivare la giusta motivazione, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Inoltre, sul mercato erano già molte le aziende che offrivano i nostri stessi servizi; quindi, dovevamo senza dubbio lavorare tanto e lavorare bene per fare la differenza ed essere conosciuti per il nostro modo speciale di operare: con puntualità, attenzione, ascolto, empatia e creando un forte legame con i nostri clienti.

Come seleziona i suoi dipendenti e cosa gli offre? Sappiamo che per Google non è il diploma che conta, ma il talento…

Quando in Zeta Service si valuta una persona, da sempre andiamo a considerare le competenze relazionali e personali piuttosto che quelle tecniche e professionali. Questo perché le seconde possono essere apprese, allenate e migliorate. Le prime o si possiedono o non si possiedono. E in Zeta Service, dove le relazioni tra persone sono al primo posto, è essenziale che tutti i collaboratori condividano questa filosofia, e siano per natura inclini alla gentilezza e all’ascolto dell’altro. Non è quindi il diploma che cerchiamo (ma ben venga se una persona ha fatto il suo percorso e si è formata secondo i personali interessi!), ma desideriamo la persona giusta per il team.

E per questo, oltre al classico iter di selezione, prevediamo anche una giornata di open day dove il candidato trascorrerà molte ore lavorative all’interno del suo team, avendo la possibilità di farsi conoscere e di toccare con mano il nostro essere. Ciò offre a tutti la possibilità di conoscersi e ci porta a una decisione finale realmente consapevole per entrambe le parti.

Preparando tutto il giorno buste paga, nota differenza di salario tra donna e uomo?

Anche se non amo fare generalizzazioni devo ammettere che nel quotidiano, avendo a che fare ogni giorno con migliaia di buste paga, salta fuori ancora una sostanziale discrepanza tra il salario di un uomo e quello di una donna. E questo è confermato anche dall’associazione Job Princing con la quale lavoriamo a stretto contatto, dando un contributo anche ai fini di statistiche di scala nazionale. Posso affermare che non tutte le aziende sono uguali, esistono realtà virtuose che si stanno impegnando per ridurre questo gap salariale e credo che questo segnale sia molto positivo per il panorama italiano. In Zeta Service non conta se si è donna o uomo, si premia il collaboratore e se ne riconoscono i meriti a prescindere da tutto, così come è giusto che sia.

Quali sono le maggiori difficoltà nel conciliare vita privata e vita lavorativa?

Sappiamo bene quanto sia importante conciliare la vita privata e quella lavorativa, soprattutto oggi, in un momento dove nulla può essere dato per scontato e dove ogni giorno porta con sé una nuova incognita. In Zeta Service ci siamo impegnati fin dall’inizio per facilitare la vita delle nostre persone, sollevandole da incombenze e offrendo benefit calibrati sulla popolazione aziendale e più volte rivisti in base alle necessità mutevoli. In campo welfare bisogna essere dinamici, pensare con lungimiranza e accogliere gli spunti per migliorare. Le nostre persone sanno di potersi esprimere in tutta libertà, certe che il loro pensiero verrà ascoltato e accolto. Infatti, in Zeta Service abbiamo una divisione dedicata a questo, la divisione “FELICITÀ E VALORI”. Fino a qualche tempo fa si parlava di marketing interno, ma in realtà la parola marketing si riferisce ad altro mentre noi, al nostro interno, parliamo di un messaggio ben più ampio, di filosofia aziendale, di cultura, di felicità e valori appunto. All’interno di questa divisione è costantemente attivo un laboratorio in cui si alternano gruppi di collaboratori che propongono idee, workshop e attività da portare in azienda, proprio grazie all’ascolto dei colleghi.

Abbiamo un sistema di servizi e benefit mirati proprio al raggiungimento di un equilibrio tra la vita privata e la vita lavorativa, abbiamo sempre avuto in azienda un maggiordomo aziendale che si occupa delle commissioni dei collaboratori, come ad esempio: portare l’automobile al lavaggio, al meccanico per guasti o per fare il cambio gomme, ritirare i tanti pacchi che arrivano quotidianamente da Amazon o altro, ritirare la spesa che i nostri collaboratori ordinano online e si fanno recapitare in azienda, organizzare le visite mediche direttamente in azienda, gestire la lavanderia che ritira e consegna in ufficio. Ma, soprattutto, abbiamo sempre dato alle persone ciò che apprezzano di più: la libertà di organizzare il proprio lavoro. In Zeta Service non si timbra, l'orario è flessibile e, oltre allo smart working – che si è rivelato essenziale in questi ultimi mesi – abbiamo sempre dato la possibilità di lavorare da casa anche per periodi lunghi in caso di problemi con i bimbi o i genitori.

A proposito di bimbi, in Zeta Service il diventare genitori è un momento di gioia da accogliere e festeggiare. Appendiamo un fiocco in azienda per ogni nuovo nato e abbiamo un BABY PACK pensato per i neogenitori. Offriamo formazione in azienda sul ruolo di genitori, garantiamo un particolare accompagnamento per le donne verso la maternità e verso il rientro post maternità per fare in modo che né il distacco né il rientro siano traumatici. Desideriamo che la maternità non sia vissuta come un momento di “vuoto professionale” ma anzi come un tempo in cui si sviluppano competenze (gestione del tempo, ascolto, cura, organizzazione) molto molto utili anche a lavoro. Inoltre, diamo la possibilità di lavorare da casa l’ottavo e il nono mese alle mamme che desiderano posticipare l’inizio della maternità obbligatoria e la possibilità di lavorare da casa per un mese dalla nascita della bimba/o per i papà. Vediamo la maternità, e la genitorialità in generale, come un momento di grande crescita.

A questo aggiungiamo un programma di formazione continua per tutti i collaboratori: ogni mese proponiamo sia la formazione normativa e tecnica, che è indispensabile per la nostra attività, sia la formazione trasversale, utile per fare crescere i nostri collaboratori non solo come professionisti ma anche a livello personale, fra questi corsi sull’ascolto, il problem solving, l’empatia, la gestione del tempo e dello stress, la scienza della felicità, sull’accettazione di sé e degli altri, sul rispetto, sull’autostima.

Che cosa la soddisfa nel suo lavoro?

Sicuramente la mia più grande gioia consiste nel vedere felici le persone che lavorano con me. Soddisfazione per me è sapere che i clienti sono soddisfatti del servizio che offriamo, ricevere i loro complimenti per come siamo in grado di ascoltarli e capirli, leggere le loro parole di ringraziamento rivolte ai loro referenti, dichiarazioni che ci riempiono il cuore e ci danno una spinta per fare sempre meglio. Soddisfazione è anche sapere che chi ci sceglie lo fa perché apprezza il nostro modo di essere e di lavorare, e non per una questione economica.

Infine, ma non meno importante, sono soddisfatta perché so che le nostre persone sono felici, serene e motivate, e che stanno bene in azienda e con i colleghi. Lavorano con il sorriso, si supportano e hanno sempre una parola buona e incoraggiante per i colleghi e per i clienti: abbiamo creato una bella squadra, una bella famiglia, che io stessa mi impegno ogni giorno a sostenere e affiancare. Sono felice di sapere che, grazie a tutto il buon lavoro che svolgiamo, abbiamo la possibilità di crescere e di assumere nuove persone all’interno di Zeta Service: potere dare la possibilità alle persone, soprattutto a tanti giovani, di avvicinarsi al mondo del lavoro è un’importante missione, di cui mi sento felicemente protagonista e responsabile verso la comunità.

Come organizza la sua giornata lavorativa?

Ovviamente sono molti gli impegni che riempiono le mie giornate, anche perché mi ritrovo spesso a partecipare personalmente a incontri, riunioni, interviste e meeting con i collaboratori, i clienti, le associazioni, i partner. E questo penso sia conseguenza di come abbiamo improntato il nostro modo di lavorare: le relazioni prima di tutto. Detto ciò, riconosco anche l’importanza di riservare del tempo libero che lascio a disposizione delle mie persone, per poterle vedere e ascoltare. Tutti sanno che sono sempre disponibile per una chiacchierata, sia di natura professionale sia legata a temi più personali, e per questo la porta del mio ufficio rimane sempre aperta.

Inoltre, sento una grande responsabilità anche nei confronti dei miei due figli, Debora e Ivan, che lavorano al mio fianco e che stanno portando avanti con il mio stesso entusiasmo la passione per Zeta Service. A loro dedico tempo, attenzione e consigli, rivesto il ruolo di coach oltre che quello di mamma, proprio perché sento di dovere dare un supporto speciale che li porti in serenità e con naturalezza a conoscere le basi profonde che sono alla guida di Zeta Service.

Lo spazio per le donne nel suo settore…

Zeta Service è costituita per l’80% da donne; quindi, direi che nel settore di posto ce n’è, e anche molto! Questa forte maggioranza femminile ci contraddistingue da sempre, ma vorrei precisare che risulta frutto di un naturale percorso e non di una scelta mirata: negli anni abbiamo cercato (e trovato) le persone giuste a prescindere dal genere.

L’avere così tante donne in azienda e la particolare attenzione che da sempre rivolgiamo al benessere delle persone hanno fatto sì che, dall’idea di due nostre collaboratrici, nascesse il Progetto Libellula, oggi diventato Fondazione Libellula, che ha in sé il primo network di aziende in Italia unite contro la violenza sulle donne e le discriminazioni di genere.

Ci parli più nel dettaglio della Fondazione Libellula…

Il progetto, nato nel 2017 come iniziativa di responsabilità sociale dell’azienda, nel 2020 è diventato una Fondazione. Questa trasformazione ha avuto luogo perché quello che era una piccola iniziativa oggi è una realtà che coinvolge più di 30 aziende di dimensioni e settori diversi con un impatto potenziale su oltre 50.000 collaboratori e collaboratrici. Si è scelto quindi di darle un suo proprio ambito di azione entro il quale muoversi, per continuare a diffondere una cultura del rispetto e della bellezza contro ogni forma di violenza e discriminazione.

Negli anni questo è stato fatto grazie all’impegno di organizzazioni virtuose – le aziende del network – che hanno deciso di agire concretamente su questi temi diffondendo al loro interno informazione e consapevolezza. L’obiettivo della Fondazione Libellula è quello di contrastare e prevenire la violenza agendo su un piano culturale.

In particolare, attraverso il Network Libellula, viene fatto a partire dai luoghi di lavoro, con progetti e attività dedicati a collaboratrici e collaboratori, come lo sviluppo dell'empowerment, la condivisione di una cultura del rispetto, la decostruzione degli stereotipi, lo sviluppo di un ambiente di lavoro inclusivo e azioni mirate sul linguaggio. Perché l’azienda non è soltanto un posto di lavoro ma anche un luogo dove si crea cultura, attraverso valori e messaggi che si trasmettono alle persone anche oltre le mura dell’azienda stessa. La Fondazione guida le organizzazioni in questo importante percorso di responsabilità, con l’idea di volere contribuire a un cambiamento culturale.

Quali sono le prospettive della sua azienda?

Per Zeta Service mi auguro un futuro felice, sulla scia di quello che siamo e che facciamo. Penso che cresceremo ancora, c’è ampio spazio e ci sono molte possibilità per chi sa essere lungimirante e innovatore. Ma noi cresceremo senza dimenticare le nostre persone, fedeli ai nostri valori guida, innovando e ascoltando continuamente i clienti. Tenendo sempre un occhio aperto su quello che ci circonda, coltivando un’etica sostenibile e di supporto per la comunità. Abbiamo un’anima forte e nello stesso tempo gentile, persone competenti e motivate, ascoltiamo i clienti e creiamo soluzioni mirate: questo fa e farà sempre la differenza distinguendoci sul mercato.

Quale scenario per le donne dell’imprenditoria italiana?

Parlando di imprenditoria italiana per le donne voglio essere positiva, perché, anche se in modo lento, lo scenario sta cambiando. C’è più coraggio, più voglia di mettersi in gioco e i pregiudizi, fortunatamente, stanno piano piano diminuendo. Allo stesso modo penso anche che sarebbe utile raggiungere una parità dei sessi anche al di fuori del lavoro, e quindi nella sfera privata e familiare, perché solo in questo modo una donna, magari moglie e madre, potrà sentirsi supportata e libera di seguire i propri sogni. C’è bisogno di aiuto, di sostegno, di supporto organizzativo, servono azioni concrete che permettano a una donna di conciliare realmente vita professionale e personale perché non diventino imprenditrici esauste, ma donne realizzate e felici della scelta fatta. Per questo credo molto nella forza degli esempi e dei network, e nell’importanza di fare squadra: promuovere storie di successo di donne “normali” porta senza dubbio a riflessioni e azioni costruttive.

Consigli ai giovani che cercano la propria strada e a chi vuole fare impresa…

Il mio consiglio è quello di credere sempre nei propri sogni, di seguire una passione e osservare dove ci porta. Guardiamo indietro e stupiamoci noi stessi di vedere dove siamo arrivati, cosa abbiamo fatto, quante relazioni abbiamo costruito. Tutto questo con coraggio, determinazione, passione e rispetto di noi stessi e del prossimo.

Un vincitore è semplicemente un sognatore che

non si è mai arreso (Nelson Mandela)

Da zero al successo

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