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Introduzione

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Vea Carpi

Scrivo queste righe di introduzione nell’aprile 2020 in pieno lockdown mondiale.

Ci ho messo un anno e mezzo per scrivere questo libro, e mentre lo facevo non avevo ovviamente la minima idea che le ultime fasi della sua lavorazione sarebbero avvenute in questa situazione. Come tutti sento l’incertezza del futuro. Come tutti cerco risposte che in questo momento nessuno può dare.

Rileggo ciò che ho scritto, il racconto delle nostre scelte in questi anni, la nostra filosofia di vita e di lavoro ed è come se tutto acquistasse un nuovo significato, ancora più profondo e intenso. L’autoproduzione, la montagna fuori dalla porta di casa, la compagnia quotidiana della Natura (nel bene e nel male)… sono temi sui quali mi interrogo oggi più che mai. E credo di non essere la sola.

Molte persone, in questi giorni di quarantena forzata, mi hanno contattata chiedendomi di insegnare loro a fare il pane con la pasta madre. Non credo sia solo perché è difficile reperire il lievito di birra nei negozi. Io credo che questo “shock” collettivo stia producendo anche frutti buoni, riflessioni nuove in molti di noi. Come racconto nel libro, per me iniziare a fare il pane in casa non è stato solo imparare a cucinare qualcosa di nuovo, una nuova tecnica di cucina. Per me è stato il momento in cui ho scoperto chi fossi, cosa volessi e di cosa fossi capace. Non esagero se dico che fare il pane in casa mi ha cambiato la vita. Non credo che sia una formula magica che funzioni sempre, ma mi piace sognare che questo libro possa essere, per qualcuno di voi, il punto di partenza per iniziare a scoprire quello che potete fare in casa, da soli, in autonomia. E, come è stato per me, capire meglio chi siete.

Vea Carpi


Vea nasce nel 1975. Studia Scienze politiche a Firenze. Nel 2001 si trasferisce per amore in Trentino, in un maso di montagna in Valle dei Mocheni. Qui diventa contadina, cuoca e anche appassionata di lana (fila, fa feltro, lavora a maglia, tinge con tinture naturali). Vive al maso con i tre figli e il marito. Insieme gestiscono un agriturismo.

www.masdelsaro.it www.instagram.com/mas_del_saro

Irene Hager

Vea e io ci conosciamo da alcuni anni. La lavorazione della lana ci ha fatte incontrare, le erbe aromatiche ci hanno fatto diventare amiche e fare il pane ci ha reso partner di questo progetto. Due donne che non potrebbero essere più diverse: lei viene dal mare a sud, io dalle montagne a nord; lei italiana, io di madrelingua e di cultura tedesca; lei coraggiosa e disinvolta, io prudente e posata. Ma ci siamo accorte subito di avere le stesse idee su come desideriamo vivere: seguendo il ritmo delle stagioni, che ci insegna a focalizzarci su ciò di cui abbiamo veramente bisogno e a scremare il superfluo; nutrendoci di ciò che cresce nei nostri orti e nella nostra regione, circondate dalla Natura che ci sostiene, ci guarisce e ci ispira.

Ho accompagnato Vea nella creazione di questo libro, l’ho incoraggiata e supportata; sono stata la sua manager del tempo e la sua compagna di interessanti confronti e scambi di idee. Possa questo libro creare amicizie altrettanto belle e ispirare molte persone a fare il proprio pane in modo naturale utilizzando gli ingredienti della regione!

Irene Hager


Classe 1970, laurea in Pedagogia e Germanistica. Dal 1996 si occupa di didattica museale in qualità di educatrice, project manager, formatrice e curatrice. Insegnante di lavorazione del feltro presso la “Winterschule Ulten”. Tiene corsi di erbologia, miti e leggende. Coautrice dei libri “Südtiroler Kräuterfrauen” e “Die Kraft der Kräuter nutzen”. Per Edition Raetia: “Die Lärche” (in collaborazione con Elisabeth Unterhofer, 2019).

www.instagram.com/irene_hager

La mia Pasta Madre

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