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5. Metrica e musica

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Dei 34 frammenti attribuiti con più o meno certezza ad Agatone, 27 sono in trimetri giambici (frr. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 11. 12. 13. 14. 15. 16a. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 32 [?]. 34 [?]), uno solo, peraltro di attribuzione incerta, potrebbe essere in anapesti e appartenere a una sezione lirica (fr. 31 [?]). Abbiamo tuttavia a disposizione il canto di Agatone nelle Tesmoforiazuse aristofanee (vv. 101–129), un esempio di lirica corale da interpretarsi probabilmente come imitazione di un tipico corale agatoneo (test. 23). Notiamo l’abbandono della struttura strofica e una marcata varietà ritmica, in cui spicca il ricorso ai metri ionici (evocanti atmosfere arcaizzanti ed esotiche), in linea con le tendenze musicali di fine V sec. a.C.

Sotto l’aspetto musicale, Agatone si presenta come un innovatore di primo piano del genere tragico. A lui è attribuita l’introduzione nella tragedia del genere cromatico (fr. 3a) e dei modi ipofrigio e ipodorico (test. 24c). Altre caratteristiche che possiamo ricostruire dalle testimonianze sono la modulazione musicale, il ricorso al falsetto, la composizione in harmoniai proprie di altri generi, come l’harmonia frigia tipica del ditirambo (testt. 23. 24. 25). Possiamo riconoscere anche in questi tratti l’adesione di Agatone alle tendenze musicali della seconda metà del V sec. a.C., sorte in un primo momento in ambito citarodico e ditirambico, e adottate quindi dagli autori teatrali più ricettivi (testt. 23. 25).

Agatone e la tragedia attica di fine V sec. a.C.

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