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8. Studi moderni sui frammenti

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I frammenti di Agatone sono stati editi diverse volte a partire dalla prima metà del XVII sec.:

 Grotius, H., Excerpta ex tragœdiis et comœdiis Graecis, Parigi 1626, pp. 436–439;

 Ritschl, F.W., Commentationis de Agathonis vita, arte et tragoediarum reliquiis particula, Halis Saxonum 1829 (pubblicazione dei soli capitoli dedicati alla cronologia, ossia i capitoli V–VII, e delle Sententiae controversae);

 Welcker, F.G., Die griechischen Tragödien, vol. 3, Bonn 1841, pp. 989–1006;

 Kayser, W.C., Quaestionum tragicarum pars 1: fragmenta Agathonis collecta, Sorau 1845;

 Martini, C.B., De tragoedia Agathonis pauca quaedam disputavit et fragmenta poetae edidit, Deutsch–Crone 1846;

 Wagner, F.W., Poetarum tragicorum Graecorum fragmenta, vol. 3, Bratislava 1848, pp. 73–83;

 Reichardt, R., De Agathonis poetae tragici vita et poesi, Ratibor 1853;

 Nauck, A., Tragicorum Graecorum fragmenta, Leipzig 1889 (1856), pp. 592–596;

 Snell, B.–Kannicht, R., Tragicorum Graecorum fragmenta, vol. 1, Editio correctior et addendis aucta curavit Richard Kannicht, Göttingen 1986 (1971).

Un lavoro fondamentale sulla produzione agatonea condotto sulla base dei frammenti è pubblicato da W. Rhys Roberts nel 1900, Aristophanes and Agathon («JHS» [20], pp. 44–56). Nella prima metà del XX sec. si riscontra una particolare attenzione per la tragedia di argomento non mitologico Antheus/Anthos, con la pubblicazione degli articoli The Anthus of Agathon di S.M. Pitcher (1939, in «AJPh» [60.2], pp. 145–169) e L’Anteo di Agatone di C. Corbato (1948, in «Dioniso» [11], pp. 163–172). Un picco d’interesse per i frammenti nel loro complesso si registra negli anni ‘50, in particolare nel biennio 1955–1956. Nel 1955 è pubblicata la monografia Agathon di P. Lévêque, suddivisa in due parti corrispondenti rispettivamente alla vita e all’opera del poeta. La vita è ricostruita per temi (origini, vita privata, attività artistica, trasferimento alla corte di Pella) sulla base delle diverse testimonianze. Lo stesso tipo di approccio è adottato nella trattazione dell’opera: testimonianze e frammenti sono utilizzati per la ricostruzione delle singole tragedie e per la trattazione delle scelte drammatiche, stilistiche e metrico–musicali del poeta. Non tutti i frammenti trovano però spazio nell’opera di Lévêque. Sempre nel 1955 è pubblicato in «Dioniso» 18 l’articolo Le tragedie di Agatone di I. Machina: si tratta di un’analisi complessiva dei frammenti unita al tentativo di ricostruire il contenuto delle opere di Agatone. Un’impostazione simile si riscontra nell’articolo di I. Waern, Zum Tragiker Agathon, pubblicato l’anno seguente in «Eranos» 54, che ripropone i 31 frammenti dell’edizione Nauck, accompagnati da una traduzione in tedesco e seguiti da un commento sintetico, teso a riassumere le caratteristiche linguistiche, metriche e stilistiche dei versi. Nel 1958, un articolo in lingua giapponese di R. Takebe (Agathon, the Tragic Poet, in «JCS» [6], 33–46) tratta alcuni frammenti di Agatone parallelamente a passaggi delle opere di Gorgia, ed evidenzia i legami stilistici tra i due autori.1 Più recentemente, nel 1991, il lavoro di un gruppo di filologi di Gottinga ha prodotto un’edizione bilingue greco antico/tedesco di una scelta delle testimonianze e dei frammenti dei TrGF voll. 1–2, accompagnata da note critiche (Musa tragica. Die griechische Tragödie von Thespis bis Ezechiel); per Agatone sono selezionati 13 testimonianze e 22 frammenti.

Agatone e la tragedia attica di fine V sec. a.C.

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