Читать книгу Agatone e la tragedia attica di fine V sec. a.C. - Beatrice Gavazza - Страница 9
4. Lingua e stile
ОглавлениеLa lingua di Agatone è un attico simile a quello di Euripide. Caratteristiche linguistiche come la preferenza per verbi semplici al posto dei corrispettivi composti (frr. 7. 23), il polimorfismo grammaticale (dativi brevi ai frr. 18 [ma il testo è corrotto]. 29; dativi lunghi ai frr. 9. 13. 24; desinenza di prima persona plurale in –μεθα ai frr. 11. 20; desinenza di prima persona plurale in –μεσθα al fr. 3) e l’uso di aggettivi composti (μεσόμφαλος al fr. 4; φωσφόρος al fr. 15; φιλόπονος al fr. 21) sono riconducibili in generale alla dizione poetica, ma pochi sono i termini di uso unicamente o prevalentemente poetico: κούριμος al fr. 3, μεσόμφαλος e ζυγόω al fr. 4, βροτός ai frr. 7. 9 (peraltro alternato alla forma più comune ἄνθρωπος, frr. 24. 29), φωσφόρος al fr. 15. Gli elementi linguistici più notevoli sono trasmessi, non a caso, dalla tradizione lessicografica: la forma εἰσῇσαν, più rara rispetto all’equivalente εἰσῄεσαν (fr. 1); gli hapax ἄμαρτυς (fr. 16a) e ἀντεύφρασμα, che potrebbe essere un neologismo coniato dallo stesso Agatone (fr. 30 [?]).
Per quanto riguarda lo stile, hanno per noi un grande significato la parodia di un canto di Agatone nelle Tesmoforiazuse di Aristofane e la rappresentazione del poeta nel Simposio di Platone (test. 21): alcuni degli aspetti che emergono da questi due testi sono confermati dai pochi e brevi frammenti. Elemento caratteristico è l’alto grado di elaborazione retorica, nel solco della tradizione risalente a Gorgia (testt. 5. 21), realizzata attraverso figure di suono come la paronomasia e l’omoteleuto (contenuti in pressoché tutti i frammenti, a esclusione di quelli lessicografici, costituiti da una sola parola), e l’uso di sentenze e metafore. La costruzione della frase è ricercata e simmetrica, con ampio uso di parallelismi e antitesi (frr. 6. 8. 9. 11. 12. 14. 34 [?]), che rappresentano una caratteristica peculiare di Agatone (testt. 21. 22). Possiamo riconoscere una tendenza a ripetere, variare e amplificare il medesimo concetto, con la conseguente moltiplicazione di figure etimologiche e foniche. L’effetto finale è al tempo stesso elegante e ricercato, superfluo e ridondante.