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I Volontarii Italiani
PARTE SECONDA
Il Dovere
XIII
ОглавлениеDue giorni sono trascorsi. Una immensa folla di popolo sta adunata dinanzi alla stazione della ferrovia.
Un giovane abbigliato di rosso si ferma presso gli sportelli di una antica carrozza – i cristalli si abbassano – una mano lunga e sottile viene ad incontrare quella del giovane – il tumulto della piazza affollata copre il susurro di quell'addio misterioso e sublime.
Chi bada agli episodii laddove c'è un popolo intero che si abbraccia nei santi fremiti dell'amore e della patria? Volgete intorno lo sguardo – e dappertutto vedrete delle eroiche madri, delle spose gagliarde, che si separano senza piangere dai figli e dai mariti! – Dove fiammeggia una camicia rossa, quivi si aggruppano dei cuori di amanti e di sorelle, quivi la canizie dei padri rifulge di nobile orgoglio e le rughe dei volti materni sembrano irradiarsi di giovinezza.
Il segnale che richiama i viaggiatori al convoglio è suonato. Edoardo si stacca dalla carrozza stemmata, e slanciandosi nelle braccia di una donna che sta in un lato a rimirarlo con occhio di invidia – mia buona madre! – esclama – l'ultimo bacio è per te… perdonami ciò che mio padre ti fa soffrire per cagion mia!
– Oh, nulla!.. Che la mia benedizione ti accompagni!
E poichè gli occhi di quella madre aveano lasciato scorrere una lacrima – Edoardo la asciugò con un bacio – e s'immerse nella folla per entrare nella stazione.
Dopo alcuni minuti, al fischio della locomotiva rispose dalla piazza e dai portici un urlo di acclamazioni. Le donne agitavano i fazzoletti… i fanciulli battevano le mani – i vecchi si drizzavano sulla persona coll'impeto dei loro venti anni.
Frattanto il convoglio si involava, lasciando indietro un'onda di canti.
Il torrente della folla si riversava nella città. – Tutte le parole suonavano ammirazione ed entusiasmo.
Due uomini in sulla età si incontrarono a poca distanza dal sottopassaggio.
L'un d'essi era là da alcuni minuti, quasi rannicchiato dietro uno stipite, e pareva assistere a quella scena da spettatore indifferente o sdegnoso.
– To'!.. chi vedo! anche voi, signor De Mauro!.. – esclamò l'altro che veniva dalla stazione. – Si è mai dato uno spettacolo più sublime di questo?.. Scene da far piangere i sassi… e nessuno piangeva!.. Che giovani!.. che faccie!.. che slancio!.. Voi li avrete veduti quando montarono nei vagoni… Pareva che prendessero d'assalto una fortezza!..
– Se li ho veduti! – rispose il De Mauro a voce alta – come volete che io non li abbia veduti, mentre c'era anche lui… quel bel mobile di Edoardo!
– Come! vostro figlio?..
– Sicuramente! mio figlio… Non avevo che quello… e non potevo dare di più… io!
Alcuni, che si erano fermati ad udire, si partivano esclamando:
– Anche lui! un figlio unico!.. un milionario!
E il signor De Mauro, per la prima volta in sua vita, si illuse a tal segno da credersi un grande patriota, un martire della indipendenza italiana.