Читать книгу La donna fiorentina del buon tempo antico - Isidoro Del Lungo - Страница 14
Оглавление96. Rilevata come popolare da Vincenzio Borghini (postille al Sacchetti, ediz. Le Monnier, Nov. LXXXV): «Delle care, delle compiute e dell'oneste donne della nostra città: è nostro modo di dire, et ha sapore di comparativo o presso che superlativo.»
97. A. Gaspary, La scuola poetica siciliana del secolo XIII; Livorno, Vigo, 1882; a pag. 5.
98. Istoria d'Ippolito e Lionora, o Istoria d'Ippolito e Dianora; così in prosa come in ottava rima: stampata e ristampata, ormai da più di quattro secoli, in libercoli di edizione popolare.
99. A. D'Ancona, nella edizione critica che di sulle popolari, moltiplicatesi fin dai primi tempi della stampa, ne fece nel 1863 (Pisa, Nistri): La storia di Ginevra degli Almieri che fu sepolta viva in Firenze, di Agostino Velletti, riprodotta sulle antiche stampe. E criticamente ne ha discorso P. Rajna, in Romania, vol. XXXI (an. 1902), pag. 62-68.
100. G. Villani, II, I.
101. «Ma del nome del Buonconsiglio, egli è noto quel che ne porta attorno la fama comune: che andando liberamente e senza sospetto i cittadini chiamati da Totila nel palazzo del Campidoglio, dove egli gli mandava invitando per ammazzargli, furono avvisati da una donna che stava a vendere accanto a quella chiesa, che guardasser bene, chè, come ha quella favola d'Esopo, di quanti vi erano entrati niuno se n'era veduto uscire. Donde vogliono che e' si salvasse la vita a molti per lo buon consiglio di quella trecca. Ma io non veggo che si abbia a fare o riferire alla chiesa il fatto di questa feminella; però, se vale a indovinare, credo che più si appressi al vero il pensiero di coloro che..... pensano che, come..... alcuna volta ed in certi casi nel tempio di Giove Capitolino (in Roma) si ragunava il Senato, così si ragunasse in questo, ne' primi tempi, il Consiglio della città.» V. Borghini, Discorsi, I, 143-144.
102. Il documento storico di quella fondazione vedilo, con un mio tentativo di versione in antico volgar fiorentino, a pag. 115-134 del mio volumetto Beatrice nella vita e nella poesia del secolo XIII; Milano, Hoepli, 1891.
103. Vedasi, di tuttociò, a pag. 285-288 della Storia degli Stabilimenti di beneficenza ec. della città di Firenze (Firenze, Le Monnier, 1853) di Luigi Passerini. Della leggenda di monna Tessa, sfatandola, parla anche un antiquario settecentista G. B. Dei (Memorie di famiglie, XXXVII, 89; nell'Archivio fiorentino di Stato), raccogliendo notizie sui Portinari.
104. G. Biagi, a pag. 90-94 della cit. Conferenza su La vita privata dei Fiorentini.
105. Vedi appresso, Beatrice nella vita e nella poesia del secolo XIII.
106. L'Obituario di Santa Reparata, nell'Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore.
107. Vedi a pag. 339, vol. IV (Prato, Succ. Vestri, 1897) delle Opere di Cesare Guasti.
108. Purg. XXXI, 49-51.
109. 12 maggio 1887: inaugurazione della facciata di Santa Maria del Fiore.
110. 22 aprile 1860.
111. In Affrica, a Dogali, il 26 gennaio 1887.
112. Inf. X, 35, 69.
113. Guido Cavalcanti, Rime (ed. P. Ercole, Livorno, 1885), pag. 266.