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LIBRO OTTAVO
CAPITOLO VI
Politia ecclesiastica di queste nostre province per tutto il decimo secolo insin alla venuta de' Normanni
Ducato di Napoli, e di Gaeta

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La Chiesa di Napoli, come si è veduto nel sesto libro di questa Istoria, non fu da' Greci innalzata a metropoli; ma i Patriarchi di Costantinopoli solamente decorarono il suo Vescovo coll'onore e titolo d'Arcivescovo, onde avvenne, che sopra tutti i Vescovi del suo Ducato teneva egli i primi onori e preminenze. Fu ella innalzata al grado di metropoli da' romani Pontefici nel dechinar di questo decimo secolo, nei tempi stessi, che Capua, Benevento, Salerno, Amalfi, e tante altre Chiese furono da' Pontefici innalzate a questa dignità. Nè Napoli, sottoposta ancora al greco Imperio, poteva esser frastornata dagl'Imperadori di Oriente, o da' Patriarchi di Costantinopoli a ricevere dal Romano questo innalzamento. I Pontefici romani furon sempre tenaci a non rilasciare la loro autorità sopra questa Chiesa, e fortemente riprendevano i di lei Vescovi, i quali da' Patriarchi di Oriente ricevevan l'onore d'Arcivescovi. Ma assai più in questi tempi invigorissi la loro ragione, quando nel Ducato napoletano era rimasa solamente un'ombra della sovranità degli Imperadori d'Oriente, governando i Duchi con assoluto, e quasi independente imperio questo Ducato, ridotto ora in forma di Repubblica.

Ma da qual romano Pontefice fosse stata innalzata Napoli in metropoli, ed in qual anno, non è di tutti concorde il sentimento. Il P. Caracciolo[129], per l'autorità di Giovanni Monaco sostiene che da Giovanni IX intorno l'anno 904 fosse stata renduta Metropoli; ma dal Catalogo de' Vescovi tessuto dal Chioccarelli, che giunge sino a Niceta, il quale resse questa Chiesa dall'anno 962 sino al 1000, e da quanto si è finora veduto, non a Giovanni IX in quell'anno, ma a Giovanni XIII dee attribuirsi tal innalzamento: fatto in que' medesimi anni, ne' quali Capua, Benevento ed Amalfi furono rendute Metropoli; ciò che ben dimostra il Chioccarelli[130], facendo vedere, che da Niceta cominciarono a chiamarsi tutti gli altri suoi successori Arcivescovi. Ebbe un tempo per suffraganei i Vescovi di Cuma e di Miseno, ma ruinate queste città nell'anno 1207 restarono estinti, e furono unite le loro Chiese colle rendite alla Chiesa di Napoli. Edificata Aversa da' Normanni ebbe pure Napoli per suffraganeo il di lei Vescovo, ma questi poi se ne sottrasse, ponendosi sotto l'immediata soggezione del Papa. Ritiene ora solamente i Vescovi d'Acerra, di Pozzuoli e d'Ischia, a' quali s'aggiunse poi il Vescovo di Nola, che tolto all'Arcivescovo di Salerno, di cui prima era suffraganeo, fu poco prima del Ponteficato d'Alessandro III a quel di Napoli sottoposto. Questi pochi Vescovi furono attribuiti a Napoli; ed a chi considera lo stato presente delle cose, sembrerà molto strano, come Benevento, Salerno, Capua e tante altre città d'inferior condizione ritengano tanti Vescovi suffraganei, e Napoli capo d'un floridissimo Regno tanto pochi; ma chi porrà mente a' secoli trascorsi, e considererà quanto erano ristretti i confini del Ducato napoletano, quando Napoli fu innalzata ad esser Metropoli, ed all'incontro quanto fossero più distesi i Principati di Benevento, di Salerno e di Capua, e quanto gli altri Ducati e Province sottoposte al greco Imperio, cesserà di maravigliarsi. E se questa città nel tempo che fu renduta Metropoli ebbe sì ristretto Ducato, e per conseguenza sì pochi suffraganei, ben in decorso di tempo gli auspicj suoi felici la portarono ad uno stato cotanto sublime, che ella sola potesse pareggiare le più ampie e più numerose province del Regno.

Città ch'a le province emula appare,

Mille Cittadinanze in se contiene.


Gaeta pur sottoposta al greco Imperio, perchè pretesa da' Pontefici, ed a Roma pur troppo vicina, quando fu da' Normanni a' Greci tolta, non fu nè data per suffraganea ad alcun Metropolitano vicino, nè innalzata a Metropoli, perchè il suo picciolo e ristretto Ducato nol comportava; onde il suo Vescovo fu sottoposto immediatamente alla Sede Appostolica; siccome ora a niun altro soggiace.

129

P. Carac. de Sacr. Eccl. Neap. Monum. cap. 1 sect. 10.

130

Chioc. de Episc. Neap. A. 962.

Istoria civile del Regno di Napoli, v. 3

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