Читать книгу Scritti scelti - Giuliano Bernini - Страница 18
1.3.8 Di
ОглавлениеDi appare fin dai primi stadi con il significato di generica specificazione e di possesso che ha nella lingua di arrivo. Talvolta viene sovraestesa anche a casi in cui l’italiano esplicita con altre preposizioni la relazione tra i nominali, cfr.
In alcuni apprendenti arabi, nelle prime fasi, di viene sovraesteso a qualsiasi dipendente di nominali (aggettivi, SP etc.). Ne abbiamo qualche esempio in AE2, cfr.
Questo uso, che non sembra verificarsi in apprendenti con un diverso retroterra linguistico, in AE1 appare con una notevole sistematicità e rappresenta un caso interessante di rielaborazione autonoma, come illustrano i seguenti esempi:
Come si può facilmente osservare, di marca la dipendenza di aggettivi, di SP e anche di interi enunciati che, nella lingua d’arrivo, corrispondono a costruzioni relative. Quest’ultimo caso si avvicina a quello delle preposizioni che reggono sintagmi verbali e che tratteremo nel § 1.3.101.
Presso tutti gli apprendenti, inoltre, di serve talvolta a marcare un complemento, di solito un oggetto obliquo, ma anche oggetti diretti (forse un tentativo di marcare oggetti indefiniti?). Cfr.
TE: | loro non prendono di pillola (4.3.86) | |
cantano di folklore (21.4.86) | ||
AE1: | lavorato di trattoria | |
AE2: | studiato tre anni di scuola media | |
AE4: | abbiamo studiato di università; | |
questi studiano combletamente di lingua inglese2 |
Infine, di serve, sempre presso tutti gli apprendenti, anche quelli più avanzati, come sostituto di da, cfr.