Читать книгу Lo Spirito Del Fuoco - Matteo Vittorio Allorio - Страница 5
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ОглавлениеIl ragazzo aprì gli occhi spaventato alzandosi di scatto con il braccio destro proteso in avanti.
La maglia indossata, completamente sudata. La testa girava.
“È stato solo un brutto sogno.” si disse alzandosi dal letto.
Si guardò attorno spaesato.
Il suo corpo, provato come se avesse compiuto veramente le fatiche sognate.
Prese il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e guardò l’ora.
Era mezzogiorno.
Sua madre doveva essere già arrivata da più di due ore.
Strano che non lo avesse svegliato urlandogli contro perché non era andato di nuovo a scuola.
Decise comunque di non scendere subito.
Doveva lavarsi, era diventato un tutt’uno con gli indumenti che indossava.
Entrò nel piccolo bagno della sua camera e levatosi le vesti bagnate, aprì l’acqua per immergersi completamente.
Era un getto bollente, ma lui non lo sentì. Tra i vapori dell’acqua che in pochi secondi invasero il bagno, ricominciò a pensare a Stella. Quella, la prima volta che gli appariva in sogno.
Era stranito.
L’acqua continuava incessante e il corpo era tranquillo.
Jack guardò il regolatore dell’acqua. Si stupì.
Di solito si lavava con l’acqua tiepida se non fredda, soprattutto nelle giornate di sole calde come quella. Il caldo non lo sopportava.
“Si sarà rotto il regolatore.” pensò passandosi le mani tra i folti capelli neri. Restò immobile ancora per diversi minuti, fisso nei suoi pensieri. Chiuse il rubinetto e intorno a lui, i vapori acquei quasi gli impedirono di vedere dove mettere i piedi. Senza accorgersene era rimasto sotto la doccia per più di mezzora. Si sentiva strano. Non sapeva decifrare quel che provava.
Uscì dalla doccia, si asciugò velocemente e ritornò in camera sua per vestirsi.
Si accorse che il pigiama che usava gli era piccolo e decise di chiedere a sua madre se nel pomeriggio sarebbero potuti andare al centro commerciale per comprarne uno nuovo.
Ottima scusa.
Sapeva che con qualche bacio la donna poi gli avrebbe comprato altri capi.
Uscì dalla camera.
La casa era avvolta dal silenzio.
“Strano.” pensò il giovane. Poi scese le scale.
Nel salotto non c’era nessuno e guardandosi intorno spaesato vide la borsa della madre sul grazioso tavolino di cristallo che separava la televisione dal divano.
Si diresse verso la cucina, sicuramente la donna era impegnata ai fornelli.
Ma anche quella stanza, vuota. Confuso, fece per uscire quando un particolare attirò la sua attenzione.
Il coltello non era più vicino al lavandino.
“Lo avrà ritirato mamma.”
Se lei in casa non c’era forse era nel giardino, luogo dove passava molto tempo.
Uscì dalla piccola porta della cucina che si affacciava sul loro modesto terreno.
Anche lì però, non c’era nessuno.
Rientrò in casa turbato. Quella che stava vivendo era la giornata più strana di tutta la sua vita.
Andò in salotto e si mise nuovamente a guardare la televisione sul divano. L’effetto rigenerante della doccia lo aveva rilassato e poggiandosi sui grossi cuscini, sentì la stanchezza, più che altro mentale, abbandonarlo lentamente. Era piacevole.
L’attenzione cadde sul tavolino di cristallo.
Il piano su cui poggiava la borsa di pelle nera della madre era sporco. Uno strano liquido rosso scuro, a delimitarne i contorni.
Si alzò velocemente dal divano e lo andò a esaminare.
“Sangue.” pensò terrorizzato.
La fronte iniziò nuovamente a gocciolare. Il cuore scoppiava nel petto quasi volesse liberarsi delle carni che lo proteggevano. La testa girò vertiginosamente. La piacevole sensazione di relax provata poco prima, svanita.
L’unica stanza che non aveva ispezionato era quella della madre.
Si fiondò di sopra facendo le scale due a due, svoltò a sinistra nello stretto corridoio e aprì la porta. Quello che vide lo tranquillizzò all’istante.
La donna era sotto le coperte.
“Sta dormendo …”. Era ancora spaventato.
«Mamma … mamma svegliati, dobbiamo pranzare.» disse il giovane sorridendo e pensando già a come salvarsi da una sicura punizione per aver marinato la scuola.
Dalle dolci labbra, nessuna risposta.
Jack si avvicinò e le scosse dolcemente il capo ripetendole la frase.
Nulla.
La madre non si mosse.
Un pensiero cupo lo avvolse.
“No, non può essere…”, tremò vistosamente.
Levò velocemente il piumone dal corpo della donna senza pensarci.
Lo scenario che gli si presentò davanti agli occhi fu macabro.
Il ventre della donna era aperto completamente lasciando così alla vista le viscere e gli organi interni.
Jack vomitò istantaneamente sul pavimento e le lacrime cominciarono a uscire inarrestabili.
Sua madre era morta, assassinata.
Le lenzuola, completamente sporche di sangue, l’avvolgevano. Solo il viso era pulito, limpido e candido come quando dormiva.
Il tempo si fermò.
Ogni singolo movimento del ragazzo rallentò. La stanza girava intorno.
Provò a urlare, ma non ci riuscì cadendo poi a terra privo di sensi e con la bocca piena di saliva.
Quando riaprì gli occhi, il corpo della madre era sparito. Restavano le lenzuola piene di sangue a testimoniare che quello a cui aveva assistito prima non era stato solo un bruttissimo incubo.
Cercò di alzarsi ma non ci riuscì, ancora bloccato sul pavimento immerso nel suo stesso vomito.
Urlare gli fu impossibile e con le tempie in fiamme, svenne di nuovo.