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I PRIMORDI DELLE SIGNORIE E DELLE COMPAGNIE DI VENTURA
DI
AUGUSTO FRANCHETTI
IV

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Al modo stesso che i Comuni si sono inalzati sui feudi, appropriandosene gli usi e le prerogative, così ai Comuni si sovrappongono le signorie usurpandone le ragioni e riducendole in mano ad un solo. Ma poi (questa è una sentenza veramente storica del cronista Matteo Villani) “come tirannie si criano, com'elle esaltando si fortificano e crescono, così in esse si nutrica e si nasconde la materia della loro confusione e ruina„.

Laonde avveniva non di rado che un Comune, caduto sotto l'autorità d'un tiranno, si rivendicasse in libertà, e che poi più d'una volta si rinnovasse la stessa vicenda. Non alla sola Cesena, ma a parecchie città si potevano applicare i versi di Dante:

Così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte,

Tra tirannia si vive e stato franco.


E del pari le signorie non istavano ferme; le grosse ingoiavano le piccole; e queste, quando se ne porgeva il destro, tornavano indipendenti, salvo a ricadere sotto gli artigli d'un più potente vicino. Se non che neppure il semplice trapasso, che può dirsi normale, da feudo a comune, da comune a signoria, e da signoria piccola a signoria grossa, non sempre accadeva, nè dappertutto; e molto meno poi tali successioni si effettuavano contemporaneamente. Nel modo stesso che a quanto c'insegnano gli astronomi, si muovono, negli spazi eterei, mondi in formazione, e poi sistemi planetari che come il nostro compiono le proprie rivoluzioni, e infine soli spenti e pianeti frantumati; così a mal agguagliare, sussistevano insieme, nei secoli XIII e XIV, feudi d'antica data, comuni rimasti o rifattisi liberi, e signorie di varia grandezza e di varia natura.

Sotto quest'ultimo nome, nel più largo significato, si comprende ogni specie di sovranità: Venezia e Firenze, per esempio, avevano ciascuna la sua signoria, che era composta, per la prima, del doge e dei suoi collegi, per la seconda del gonfaloniere e de' priori. Signorie si chiamavano pure le giurisdizioni e i principati feudali, per lo più di remota ed oscura origine; alla qual categoria appartenevano alcuni Stati ragguardevoli, come quelli dei marchesi di Monferrato, e dei marchesi di Saluzzo (ambedue famiglie aleramiche), e quelli dei conti di Savoia, da cui si era staccato nel 1295 il ramo dei principi d'Acaia. Finalmente spetta la medesima denominazione anche al potere acquistato per eredità, o conquistato per invasione, quale fu quello che ebbero sul Regno, prima gli Svevi succeduti ai Normanni e poi gli Angioini, e sulla Trinacria nel secolo XIV gli Aragonesi, dopochè la mala signoria dei Francesi trasse Palermo a gridar mora! mora! Di codeste signorie peraltro non tocca a me d'intrattenervi, salvochè per ricordare come gli Angioini, introdottisi in Piemonte nel 1265, vi ottenessero la dedizione di parecchie città; le quali poi, tradite dal marchese Guglielmo di Monferrato, fecero lega, e, presolo, lo rinchiusero dentro una gabbia, in Alessandria, ove in capo a due anni morì, e quelle città passarono per la più parte a Casa di Savoia. Ma le signorie, nel significato ristretto e propriamente storico della parola, sono soltanto quelle che si sostituirono ai Comuni. Anche in tali termini la materia è sì vasta che ci sarebbe da discorrerne per mesi ed anni, non che per ore e giorni. Ma non vi spaventate! c'è una tirannia, maggiore d'ogni altra, e che non ha bisogno d'illustrazione: è quella del tempo, alla quale non voglio menomamente sottrarmi. Per ciò appunto ho scritto questa chiacchierata, invece di dirla familiarmente come avrei preferito. E per la medesima ragione non istarò a enumerarvi tutte le signorie del XIII e del XIV secolo (che già sarebbe impossibile) e neanche tutte le principali. Mi contenterò invece di additarvi rapidamente le diverse specie in cui esse possono distinguersi; e le loro qualità generali, come fin qui ho cercato di mostrarvi la causa prima e fondamentale da cui derivarono tali rivolgimenti politici. Dopodichè, determinata la cornice e descritto il campo del quadro, potremo mettervi dentro qualche figura più tipica delle varie famiglie di signori e di tiranni.

La vita italiana nel Trecento

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