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I Volontarii Italiani
INTRODUZIONE
ОглавлениеQuesto racconto fu scritto durante il preludio di quella epopea che prometteva all'Italia la completa attuazione del programma politico-nazionale.
Fu scritto nelle prime settimane del giugno 1866, allorquando la fiducia era piena e l'entusiasmo senza limite.
Le sorti della guerra si svolsero meno propizie alle armi italiane per una fatalità misteriosa che non osiamo interrogare. Tesori immensi di entusiasmo, di sacrifizio, di fede e di valore andarono sprecati – Ma forse perchè l'esercito italiano non potè vantare le grandi vittorie, perchè Garibaldi e i suoi quarantamila non ottennero di far stupire l'Europa come i Mille di Marsala, dovremo noi disconoscere l'eroismo dei soldati e dei volontari che ebbero a combattere le disastrose battaglie del 1866?
La missione assegnata ai volontari non poteva esser più ardua. Conquistare palmo per palmo le roccie inaccessibili del Tirolo, sfidare i nemici nei loro covi più formidabili, e per giunta logorarsi nei digiuni e nelle veglie assiderate – tali furono le battaglie dei volontari Garibaldini nel 1866.
Ma io non intendo numerare gli episodi gloriosi di quella difficile campagna. La mia trilogia non è che una storia di passioni generose, il preludio fisiologico di tutte le rivoluzioni, di tutte le guerre italiane.
Ho meditato i diversi sentimenti che spinsero l'Italiano a combattere volontariamente le battaglie contro l'Austria. Fra questi, emergono principalissimi il sentimento dell'odio, comune a quanti patirono oltraggi e ingiustizie dal dispotismo straniero – il sentimento elevato del dovere nazionale, che investì le classi più intelligenti e più colte – e da ultimo, nei giovani spiriti, la poesia dell'entusiasmo ispirata da un nobile ardore di gloria, da un indefinibile trasporto verso la vita agitata e avventurosa, dalla emulazione, dal culto di un eroe. – Questi sentimenti io mi sono proposto di tradurre in tre brevi episodii, dei quali ciascuno può fare da sè, mentre formano, riuniti, una specie di trilogia, la quale può a buon diritto intitolarsi: Trilogia dei militi volontari…
È ben vero che ad ingrossare le file dei volontari, concorsero, nel 1866, anche elementi più atti a dissolvere che non a corroborare quel nobile esercito.
Ma di questi non spetta a noi tener conto.
Noi cantiamo al nobili cuori i nobili affetti. – Abbracciando gli eroi ed i martiri, noi dimentichiamo nel loro fango gli insetti ed i rettili che si incontrano dappertutto.