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Capitolo II
Un po' di storia antica

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Il teatro antico

38. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:

Il teatro antico

Il teatro, forse, era un po' meno apprezzato dai Romani, nonostante la sua tradizione relativamente antica. Le feste dovevano essere un'occasione per divertirsi, e la loro preferenza andava ai diversi tipi di commedia, sia di ispirazione greca, come quelle di Plauto о di Terenzio, sia farse popolari di origine campana, una sorta di precursori della commedia dell'arte. Inoltre bisognava fare attenzione che un altro spettacolo più attraente non inducesse la folla a disertare le gradinate. Era ciò che si era verificato alla prima rappresentazione della Hecyra (La suocera) di Terenzio, tanto che l'autore fu costretto a ripresentare il suo lavoro in un'altra occasione. Un nuovo genere teatrale, il mimo (che non era muto), cominciò ad assorbire le altre forme di teatro nel I secolo a.C. Lui metteva in scena i costumi dell'epoca, oppure favole, che talvolta non erano prive di un certo intento moralizzatore, e piaceva molto.

È necessario ora comprendere lo stato di giubilo popolare in cui si svolgevano tutti questi giochi alla fine della Repubblica e, soprattutto,sotto l'Impero. La folla attendeva l'apertura del circo davanti al suo ingresso fin dal primissimo mattino, a volte persino dalla vigilia. Il tempo in attesa passa in fretta; si mangia, si beve, si fanno scommesse, si affittano i cuscini per sopportare meglio la lunga giornata sui gradini di pietra. A poco a poco arrivano i cittadini importanti che vengono acclamati о vituperati. A volte vengono fatti persino oggetto di lancio di mele. Nei tempi antichi al posto delle mele venivano lanciate pietre, ma dopo la proibizione di lanciare simili proiettili si ripiegò sui frutti.

I giochi hanno inizio con una lunga processione che discende dal Campidoglio, attraversa il Foro, imbocca il vico Etrusco e rasenta il foro Boario per arrivare al Circo Massimo. I Romani amano in modo particolare queste processioni. Tutte le case, le botteghe e monumenti sono addobbati con tessuti, quadri, statue. In testa, davanti ai grandi magistrati e ai sacerdoti, un edile curule su un carro tirato da quattro cavalli bianchi ostenta una toga purpurea sopra una tunica ricamata. Lo seguono alcuni adolescenti – di quattordici, quindici anni – tutti figli di cavalieri, che precedono gli equipaggi che dovranno correre nel circo. Gli aurighi indossano abiti militari con casco e corazza. Seguono gli atleti quasi nudi, e tre cori di danzatori: il primo è composto da adulti, il secondo da adolescenti, il terzo da bambini. Dopo di loro vengono i suonatori di flauto, quelli di cetra (con i loro strumenti d'avorio a sette corde), e di lituo. Un gruppo di danzatori vestiti di pelli di capra e altri con tuniche da donna e mantelli fiorati, imitano i satiri e i sileni; le loro danze provocano il riso negli spettatori. Sono seguiti dai sacerdoti e circondati da musicisti, che recano cofanetti e piatti d'oro dove bruciano gli incensi. Infine avanzano i collegi dei pontefici, che precedono le statue degli dèi in avorio, incoronate d'oro e pietre preziose. Gli dèi della triade capitolina: Giove, Giunone, Minerva, hanno diritto a carri ricoperti d'argento e d'avorio, tirati da quattro cavalli condotti da bambini nobili. Gli altri dèi devono accontentarsi di portantine recate a spalla.

Quando la processione fa il suo ingresso nel circo per compiere in esso un giro intero, scoppiano urla e applausi. Dopo i sacrifìci rituali vengono aperti i giochi, e araldi a cavallo, con indosso una lunga tunica color porpora, fanno il giro della pista per annunciare le corse. Mentre i carri si disputano la palma, sulle gradinate infuria il tifo: uno incoraggia il suo favorito, l'altro un auriga che non ce la mette tutta. Ciascuno pensa a quanto ha scommesso, e c'è chi sviene alla fine della competizione perché ha perso tutto… о perché si è trovato ricco all'improvviso! La folla faceva pensare ai muggiti del mare infuriato. Una corsa è appena finita che già il popolo ne reclama un'altra a gran voce. In una sola giornata potevano venir disputate anche venticinque corse, il che significava una permanenza al circo di quattordici, quindici ore filate. La folla ama anche le esibizioni degli acrobati che, in piedi sulla sella, tengono per la briglia due cavalli lanciati al galoppo e saltano dalla groppa dell'uno a quella dell'altro. Sempre al circo si svolgono anche le prestazioni dei lottatori. L'imperatore Augusto aveva proibito alle donne di assistere a queste esibizioni perché i contendenti lottavano nudi, cosparsi d'olio per ammorbidirsi i muscoli. A volte l'imperatore offre persino al popolo stupefatto autentiche ricostruzioni di battaglie, con fantaccini e cavalieri; e combattimenti tra elefanti che reggono sulla schiena torrette capaci di contenere sessanta guerrieri. Nessuno vuole mancare a questi divertimenti, e quando lo spettacolo del circo dura parecchi giorni, sono molti coloro che preferiscono trascorrere la notte sulle gradinate per non perdere il posto.

39. Riassumere il testo per esteso.

Практический курс итальянского языка. Продвинутый этап обучения

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