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Capitolo III
Perfezioniamo il nostro italiano
Raffaele La Caprìa. Faida

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47. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:

Raffaele La Caprìa. Faida

Appostato dietro un muro secco, in piena campagna, aspettava che sul sentiero apparisse il suo nemico. Non sapeva nemmeno se lo avrebbe riconosciuto. Quando lui era partito per la Germania, cinque anni fa, il suo nemico era appena un bambino. Di lassù, da quella città del nord, il suo paese gli era parso un carcere, un inferno di miseria e di ignoranza, da cui non potesse nascere che il male che ogni generazione lasciava in eredità alla successiva.

Era stata una vita dura ma ora, dopo cinque anni, appena arrivato in visita dai suoi, gli avevano messo in mano un fucile a canne mozze. Lo aveva deciso la famiglia Seminara al completo.

L'anno scorso, dietro un altro muretto di campagna s'era appostato il giovane che adesso stava per passare, e aveva ammazzato uno dei suoi. E ancora prima uno dei Seminara nella piazza del paese aveva sparato a uno dei Mammoliti. E prima, ancora prima, era stato uno dei Mammoliti a usare il coltello. Quante volte la stessa situazione si era ripetuta. Cercò di ricostruire attraverso i racconti che gli erano arrivati tutti gli anelli di questa catena, man mano che risaliva in tempo, i fatti e la loro configurazione si confondevano, se ne perdevano i motivi e il senso. Dietro la nebbia delle cose accadute restavano solo i nomi dei morti, quelli di una parte e quelli dell'altra, una lunga fila. Nomi di parenti che ormai gli erano più estranei di qualsiasi estraneo, più estranei certo del giovane che sarebbe tra poco passato di là. Nomi dei parenti montani, visti in qualche sbiadita fotografia, zii nonni cognati fratelli cugini del clan

dei Seminara, ricordati sulle lapidi del cimitero. E poi anche i nomi si perdevano e una scia di sangue era l'unica traccia lasciata da chi li aveva posseduti.

Un rumore di passi interruppe il filo di questi pensieri. Adesso poteva vederlo, il nemico, attraverso una fessura del muro: era un bel ragazzo di sedici anni, era stato alla processione del Santo Patrono, alla chiesa del paese della fidanzata. Ora se ne tornava a casa tutto parato a festa e fischiettava con l'aria arrogante dei Mammoliti che lui aveva ben imparato a conoscere (e a temere) sin da piccolo. Mentre prendeva la mira si domandò perché mai obbedisse così ciecamente a quell'ordine che prima ancora della sua venuta al mondo qualcuno gli aveva impartito. Ma un sorriso a sua insaputa gli attraversò la faccia e la impietrì in un ghigno.

Da «Fiori giapponesi»


VOCABOLARIO

appostarsi vr устроить засаду, спрятаться за

ignoranza ^невежество, незнание,

неосведомлённость

eredità sf наследство

fucile a canne mozze (=lupara) обрез, ружьё

estraneo agg посторонний, чужой, чуждый

sbiadito agg выцветший, линялый

lapide del cimitero ^могильная плита

scia sf след, шлейф, кильватер

processione sf процессия, шествие

parato (=vestito) a festa agg празднично одетый

arrogante agg надменный, наглый, вызывающий, высокомерный

impartire (=dare) un ordine vt отдать


48. приказание ghigno sm злорадная усмешкаRiassumere il testo in breve e poi per esteso.


49. Temi da svolgere:

1. Quali sono le differenze tra il Nord e il Sud d'Italia?

2. Quali sono i più gravi problemi del Sud?

3. Verso quali paesi era diretta l'emigrazione dei lavoratori italiani alla fine dell'Ottocento? E oggi?

4. Che cosa si intende per emigrazione interna? Quali zone d ' Italia interessava? In quali anni si verifica la massima diffusione del fenomeno?

6. Che cosa è la mafia?Quali sono le ragioni storico-sociali che stanno all'origine del fenomeno?

7. Quali sono le differenze fra la vecchia e la nuova mafia?

Практический курс итальянского языка. Продвинутый этап обучения

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