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IX.

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Les jours se suivent et ne se ressemblent pas, dice il proverbio francese, e chi avesse visitato la villa tre settimane dopo il dì della festa, l'avrebbe trovata poco men che in aperta rivolta. E tutto perchè? Per un trebbiatoio di frumento che il conte Alberto s'era fatto venire in quei giorni, e dal quale i coloni traevano i più cupi pronostici pel loro avvenire. Il fatto si è che i lavori accresciutisi, l'incremento notabile della cascina, le cure richieste dal nuovo prodotto della canape rendendo necessario un maggior numero di braccia, avevano arrecato un rincaro non lieve nella mano d'opera, che per buona parte doveva affidarsi a giornalieri. Ora la macchina, secondo il solito, adempiendo il suo ufficio con risparmio di tempo e di spesa, consentiva di sbarazzarsi de' lavoranti soprannumerarî e di ridurre le mercedi a più equa misura. Nelle sue lezioni il conte aveva discorso più d'una volta intorno alle macchine, ne aveva discorso con soda dottrina e con argomentazione calzante; ma quando ci sia l'interesse di mezzo, si trova sempre il modo di sottrarsi alle tirannie della logica rifuggendosi nel terreno neutro delle eccezioni. Chi di noi non ha sentito dirsi mille volte: — La cosa è giusta in teoria, ma in questo caso... poste certe condizioni particolari, ci vogliono speciali riguardi?... Non si possono nemmen dire arti vecchie; è un portato spontaneo della natura umana, la quale ben di rado è così austeramente giusta da ammetter di primo acchito quelle verità che sanno d'amaro. Immaginatevi poi in un paese gretto, ignorante, ove le piccole ire trovano buono ogni pretesto per farsi innanzi. — Ecco la conclusione delle belle riforme del nuovo signore, dicevano alcuni; ecco la filantropia di questi dottoroni, di questi filosofi.... sotto colore di progresso insidiano l'esistenza del contadino, come s'ella non fosse stentata abbastanza e penosa. Povera gente! Hanno sudato sangue, hanno incallito le mani, hanno abbronzito le fronti per farvi più pingui le mèssi, e un giorno, quando meno se lo aspettano, un congegno di ferro si pianta in mezzo ai campi rigogliosi, in mezzo alle verdi praterie, e dice a questa popolazione miseranda: — Va via: io mieto le spiche, io falcio l'erba più a buon mercato di te. Va via: rinuncia i tuoi salarî, lascia la casa dove sei nata, dove son morti i tuoi padri, va via; cercati un altro tetto, un altro padrone che ti scaccerà anch'egli, quando lui pure rischiari il lume della civiltà. — Son le solite querimonie che da anni ed anni tendono a rinfocolare le ire dei creduli volghi, a' quali il danno presente fa velo al giudizio e toglie ogni facoltà di riposato consiglio.

A queste arringhe dissennate aggiungasi la mal celata esultanza di quelli che godono sempre degl'imbarazzi altrui, gente che si raggranella in ogni ordine sociale, nella turba infinita degl'indolenti e degl'invidi. Pare a costoro di trovar una giustificazione della propria inerzia nei malanni che incolgono agli operosi, ed hanno eternamente sul labbro quella frase sapientissima — Lo avevamo predetto, — come se la fosse una divinazione sublime il predire che chi cammina potrà incespicare talvolta; mentre gl'immobili non incespicano, ma vanno in putrefazione e marciscono l'aria che li circonda.

Il sacrestano idrofobo, come sempre, voleva passare a vie di fatto e rimestando nella folla quasi quasi lasciava intravvedere la possibile alleanza delle sue campane, come se si trattasse d'un vespro. Gli spiriti del villaggio non eran però così bellicosi, e l'intemperanza stessa delle proposte chiudeva i germi d'una reazione. Quanto ai moderati, e' non poterono mettersi d'accordo in verun partito. Anzi il farmacista, sollecitato a dire almeno il suo parere, si contentò di rispondere con tuono severo: — Mi maraviglio. —

A ogni modo, Alberto continuava ad essere in un brutto impiccio. I contadini s'eran fatti disubbidienti, riottosi; i giornalieri licenziati protestavano di non volersene andare, e il paese dava segni assai chiari di plaudire alla loro insolenza. A malgrado dei beneficî del conte, la popolarità non eragli per anco assicurata: i pregiudizî hanno messo così salde radici nel cuore degli uomini, che chi li combatte non può non suscitarsi contro un vespaio.

Il giovane signore ebbe però il buon senso di capire che i belli ed eloquenti discorsi non giovano a nulla in tali casi; l'intelligenza che nei momenti placidi serve a comprenderli, ne' momenti procellosi serve a svisarli, le argomentazioni logiche s'interpetrano come sottigliezze d'animo chiuso a ogni senso gentile, le parole amorevoli si dicono artificî d'ipocriti. Soltanto innanzi alla tranquilla energia degli uomini sicuri di sè ogni resistenza si spunta. E il conte non si lasciò intimidire dallo schiamazzo de' malcontenti. Quanto ai contadini che abitavano nella tenuta, egli però non volle licenziarne nessuno, sebbene in sulle prime l'opera loro venisse ad essere diminuita d'assai: egli prevedeva che l'impulso dato alla produzione con la novità dei metodi agrarî avrebbe di certo ridomandato quelle braccia che ora giacevano inerti, nè il risparmio di poche mercedi poteva indurlo a metter sulla strada parecchie famiglie. E in questo generoso proposito lo raffermarono anche le sollecitazioni della sua sposa. Certo quel passaggio dalle vecchie abitudini ai nuovi sistemi più fecondi, più logici, non si compie senza lagrime, non deve farsi senza cautele, le quali vogliono forse esser maggiori nella campagna che nella città. Si tratta di popolazioni meno aperte alle idee del secolo, use a prendere speciale affetto alla terra che coltivano, alla capanna che abitano, e per le quali un mutamento di sito ha talvolta tutte le amarezze dell'esiglio. Si tratta di popolazioni che hanno chiuso il loro orizzonte nel villaggio natìo, che vissute fuori dei grandi centri sociali non acquistarono le svariate attitudini onde si adornano le popolazioni urbane, a malgrado della più minuta divisione del lavoro.

Avvenne col tempo ciò che suol sempre accadere in siffatti casi. Stimolato con più sapiente energia, il suolo rese di più: le derrate riuscirono di miglior qualità e trovavano prontissimo spaccio su tutti i mercati. Quindi si raddoppiò la lena, e allo sciopero del momento tenne dietro un'attività non interrotta. A poco a poco macchine e contadini finirono col mettersi d'accordo, quasi diremmo col prendere ad amarsi. È noto come nei paesi industriali gli artigiani nutrano una speciale affezione per le loro macchine: la celerità, la precisione, con cui que' complicati congegni accudiscono al loro ufficio, hanno qualche cosa che seduce ed affascina, e l'artigiano nell'accarezzare la manovella che gli sta dinanzi, tributa un omaggio indiretto alla potenza dello spirito umano. I rozzi coloni della villa, per quanto venissero sollecitati a respingere le invenzioni del demonio, non poterono alla lunga sottrarsi ad un certo senso di riverenza, il quale, se non altro, valse a ridare la pace a quei luoghi, un di sì tranquilli e allora agitati da sì bollenti passioni.

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