Читать книгу Le Laude secondo la stampa fiorentina del 1490 - Jacopone da Todi - Страница 37
XXXIV
De la differenzia intra el vero e falso amore,
ed intra la scienzia acquisita ed infusa
ОглавлениеO libertá, subietta—ad omne creatura,
per demostrar l’altura—che regna en bonitate.
Non pò aver libertate—omo ch’è vizioso,
che ha perduto l’uso—de la sua gentileza;
lo vizio sí lega—legame doloroso,
diventa fetidoso—e perde la forteza;
deforma la belleza—ch’era simile a Dio,
e fasse om sí rio—che lo ’nferno ha redetate.
O amor carnale,—sentina puzolente,
solfato foco ardente,—rascion de om brutata;
che non ha altro Dio—se non d’empir lo ventre,
lussuria fetente,—malsana, reprovata;
o sommersa contrata,—Sodoma e Gomorra,
en tua schiera sí corra—chi prende tua amistate.
O amor contrafatto—d’ipocreta natura,
pien de mala ventura—e nullo porti frutto;
lo ciel te perdi el mondo,—el corpo en afrantura,
sempre vive en paura,—peio se’ vivo che morto;
o casa de corotto,—enferno comenzato,
nullo si trova stato—de tanta vilitate.
O amore appropriato,—bastardo, spurione,
privato de rascione—dal Patre onnipotente;
regno celestiale,—la reale nazione
non si confá al paltone,—ché ’l suo uso è pezente;
o reprovata mente,—amar cosa creata,
ribalda paltonata,—piena de feditate.
O amor naturale,—nutrito en scienza,
simile en apparenza—a lo spirituale;
descernese a la prova,—ché vien men la potenza
patere omne encrescenza,—tranquillo en omne male;
non ha penne né ale—che voli en tanta altura;
remanse en afrantura—ne la sua enfermetate.
Amore spiritale,—poi ch’è spirato en core,
’nestante spira amore—en alto trasformato;
amore trasformato—è de tanto valore,
che dá sé en possessore—a quello c’ha enamato;
se ’l trova desformato,—vencelo per vertute;
enclina sue valute—ad trattabilitate.
Se altura non abassa,—non può participare
e sé comunicare—a l’infimo gradone;
avaro entennemento—fa lo ben deguastare
e deturpa l’amare—e sconcia la magione;
veggiolo per ragione;—e Dio sí ’l n’ha mostrato
quando s’è umiliato—a prender umanetate.
Vertute se non passa—per longa esperienza,
non può aver sua valenza—a fine solidato;
omo nuovo ne l’arte—a pratecar scienza,
grande è la differenza—fra ’l cuito e l’operato;
fo breve lo pensato—e longa operazione;
perseverazione—viene a la summitate.
Scienzia acquisita—assai può contemplare;
non può l’affetto trare—ad essere ordenato;
scienzia enfusa,—poi che n’hai a gustare,
tutto te fa enfiammare—ad essere enamorato;
con Dio te fa ordenato—el prossimo edificando
e te vilificando—ad tenerte en veritate.
Potere, senno e bontate—en uguale statera
de trenetate vera—porta figuramento;
potere senza senno—fa deguastar la schiera;
andar senza lumiera—va en precipitamento;
de un reo comenzamento—molto male ne sale,
e lo pentir non vale—poi che gl’ mal son scontrati.
Quando la voglia passa—lo senno e lo potere,
parme un ensanire—ch’è senza remeio;
sua trenetate guassa—che non è nel suo unire,
non gli può ben sequire—secondo co io creio;
faticase el suo veio—ed entra en gran ruina,
ca li mal non se fina—come l’avea pensato.
Omo posto en altura—en fievele scalone,
se egli è en agone—parme gran follía;
rompendose la scala,—la terra è sua mascione;
fassene poi cancione—de la sua gran pazía;
grande è la frenesia—non metterse a vedere
ad que fin degon venire—tutte suoi operate.