Читать книгу La Società Del Diavolo - Ben Midland - Страница 14

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‘Numero privato’, le parole che scintillavano in cima alla cartella delle chiamate perse.

Mentre stava per toccare il pulsante di spegnimento, il telefono cominciò a vibrare ancora una volta mostrando lo stesso messaggio.

Potrebbe essere qualche idiota, immaginò, come l'ubriaco che aveva osato chiamarlo nel cuore della notte dall'Australia, insistendo che venisse immediatamente a Melbourne a tenere una conferenza.

Come se il dispositivo fosse in grado di leggere i suoi pensieri la vibrazione cessò immediatamente, ma in un minuto arrivarono altre due chiamate.

Lasciando il suo palco irritato e pronto a dare una lavata di capo a chiunque lo avesse chiamato, guardò il suo orologio e vide che erano le ventidue e quindici.

“Veloce o il ritardo ci costerà caro!" cantava Faust in italiano. Affrettandosi all'esterno Sandwell rispose al telefono. "Pronto. sono William Sandwell,” disse. “Con chi sto parlando?" ‘Clic.‘Stupito, fissò lo schermo; ‘Fine della conversazione. Tempo: 4,03 secondi’.

Ottimo. Ora stava facendo dei monologhi.

Alzando le spalle disgustato decise di dimenticare tutto l'episodio e di ritornare al suo palco.

Nessuna persona sana di mente chiama lo stesso numero senza ragione per così tante volte. C'era qualcosa sotto.

Una Vespa azzurra comparve all'angolo di Via Firenze, una stretta strada vicina al teatro. Lanciato ad alta velocità tra i pedoni lo scooter attraversò Piazza Beniamino Gigli verso il teatro, mancando di poco un gruppo di ignari turisti. Quando arrivò all'altezza dell'entrata principale la Vespa fece una svolta secca a sinistra e si diresse verso Sandwell. Una collisione sembrava inevitabile, ma, all'ultimo momento, il guidatore premette sui freni, fermandosi a pochi centimetri da Sandwell, che fece un passo indietro.

"Buonasera,” disse l'uomo. “Lei è il Signor William R. Sandwell?"

Sandwell annuì, confuso.

“Sono io. La conosco?”

Ignorando la sua domanda, il guidatore estrasse un piccolo pacchetto dalla giacca e glielo porse. Senza una parola ripartì nella notte.

Sorpreso da questa consegna inaspettata Sandwell notò che il pacchetto consisteva di una semplice busta bianca con una riga scritta a mano al centro, ‘William R. Sandwell.’

Il suo nome era scritto con un inchiostro nero e con una calligrafia antica ed estremamente elegante. Sembrava opera della mano di un uomo, ovviamente di qualcuno che aveva imparato a scrivere molto tempo fa. Supponendo che la scrittura fosse genuina e non qualche calligrafia appresa successivamente, significava che l'autore dell'appunto doveva essere molto più vecchio di lui.

Una sensazione di perdita lo travolse, ripensando a tutte le persone anziane che una volta conosceva e che avrebbero potuto scrivere in modo così meraviglioso ma che erano morte da molto tempo.

Guardando la busta pensò che una singola riga scritta aveva improvvisamente trasformato la sua visita non pianificata a Roma in un qualche tipo di strano mistero.

Toccando un angolo del pacchetto sentì una irregolarità, un rigonfiamento di qualche millimetro, della dimensione di una moneta. La busta sembrava accuratamente sigillata.

Con cautela l'aprì.

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